Oltre 500 i ragazzi di età da tre a 18 anni hanno partecipato per alcune settimane al progetto Asso, acronimo di “A scuola di soccorso” organizzato dalla Federazione regionale delle Misericordie della Toscana che si è svolto a Massa Carrara ed in Lunigiana ed è stato un successo.
Benedetta Ferreri ha chiuso ieri i corsi che si sono svolti per un totale di oltre 100 ragazzi delle medie al comprensivo “Baracchini” di Bagnone; la mattina analogo corso si era svolto sempre al comprensivo “Baracchini” ma di Villafranca. Presenti: il Governatore della Misericordia di Bagnone Mareno Barbieri e componente il Consiglio Nazionale delle Misericordie Benedetta Ferreri responsabile alla formazione regionale delle Misericordie della Toscana, Fausto Casotti coordinatore provinciale del coordinamento di Massa, Ugo Zani delegato alla formazione del coordinamento Misericordie di Massa, formatori e formatrici: Davide Pilasti, Chiara Bertolini, Mattia Cabrelli della Misericordia di Bagnone e Pontremoli, e la docente referente del progetto ASSO, professoressa Michela Federici.
“Il progetto Asso – spiega Benedetta Ferreri – dal suo avvio ha incontrato circa 110 mila studenti in Toscana. Utilizzando un linguaggio adeguato per ogni fascia d’età incontrata, l’obiettivo è stato quello di trasmettere il primo soccorso fin dall’infanzia, creare dei soccorritori sia pure in erba, ma capaci di individuare i pericoli che ogni giorni purtroppo sia sulle strade che in casa accadono. Il progetto a Massa Carrara – continua l’esponente della formazione – ha avuto un grande successo che sarà ripetuto anche nei prossimi anni“. Ai piccoli i formatori hanno insegnato a riconoscere le situazioni di pericolo e le persone bisognose di aiuto per poter allertare i soccorsi, ai più grandi una volta individuati i bisogni di aiuti a svolgere le manovre di primo soccorso in attesa dei soccorsi: 118 ed altri.
I dirigenti della Misericordia hanno colto l’occasione di “ringraziare i dirigenti scolastici che hanno dato là possibilità di incontrare i nostri giovani e trarre da loro le energie per dare continuità alla nostra azione dedicata al “servizio della persona”. Siamo certi che nei ragazzi resterà memoria di questa giornata e chissà, un giorno, saranno anche loro compartecipi di questa missione in favore del prossimo in momenti di bisogno è di debolezza. La scuola rappresenta un’esperienza psicosociale molto importante. È proprio dal processo di socializzazione e dal ruolo educativo degli adulti, che i bambini e i ragazzi costruiscono anche la propria moralità. Nella scuola di oggi si sente forte il bisogno di aiutare quelli che saranno gli adulti del domani ad essere cittadini consapevoli dei propri diritti ma anche dei propri doveri. Il progetto asso nasce per rispondere alla mancanza di sensibilizzazione verso l’aiuto e il soccorso del prossimo: da una parte si mira a dare delle conoscenze di base sul giusto modo di agire in determinate situazioni “critiche”, dall’altra si spinge così i giovani ad individuare i bisogni dell’altro e ad avere una comprensione più empatica verso i coetanei e gli adulti”.