Con il loro furgone, da giugno, vanno nelle frazioni più disagiate e difficili da raggiungere della Lunigiana per portare alcuni servizi sanitari direttamente a casa delle persone, in particolare degli anziani.
Stiamo parlando dei cinque giovani lunigianesi, in forza al servizio civile, i quali danno anima e corpo al progetto regionale “Bottega della Salute”, gestito dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani della Toscana in collaborazione con la Società della Salute della Lunigiana.
Il progetto impiega, come accennato, cinque giovani del servizio civile regionale, adeguatamente formati per offrire i seguenti servizi: prenotazione di visite mediche ed esami; attivazione della carta sanitaria elettronica; consultazione del proprio fascicolo sanitario elettronico; verifica o modifica della fascia economica per il ticket sanitario; accesso ai servizi on line della Pubblica amministrazione; richiesta di informazioni sui servizi erogati dal proprio Comune.
Il progetto regionale “Bottega della Salute” è stato presentato stamani presso la sede della SdS Lunigiana ad Aulla, alla presenza dei giovani che lo animano e delle figure istituzionali della SdS Lunigiana: il presidente Riccardo Varese, il vice presidente Filippo Bellesi, il direttore Rosanna Vallelonga e la componente della Giunta esecutiva, Camilla Bianchi.
“Questo è un ottimo servizio – ha commentato Varese – e sicuramente avvicina le istituzioni alla gente, portando i servizi sanitari direttamente a casa loro, a dimostrazione che siamo presenti e rispondiamo ai problemi, ovviamente con il supporto della Regione Toscana e dell’ANCI, che ringraziamo”.
Dopo Varese sono intervenuti Bellesi e Bianchi: il primo ha puntato i riflettori sui luoghi disagiati e sui problemi di mobilità che la Lunigiana vive, anticipando che la prossima edizione della manifestazione “Agorà della Salute”, in cui vengono presentati i servizi socio sanitari sul territorio, si svolgerà a Villafranca a metà ottobre e ringraziando i cinque giovani per il servizio svolto; la seconda, invece, ha ribadito l’importanza di una sanità che vada verso i cittadini, soprattutto quando si tratta di persone anziane.
A chiudere gli interventi è stata Rosanna Vallelonga, la quale ha affermato che il ruolo rivestito dai cinque giovani “rappresenta un riferimento sociale per i territori, l’occasione per non perdere di vista gli anziani più fragili. È per questo che anche io desidero ringraziare questi cinque giovani e con loro lo staff che si è occupato del progetto”.