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Pontremoli: "Dalla dittatura alla Libertà e alla Costituzione nata dalla Resistenza"

Giornata bella e intensa quella di sabato 27 aprile organizzata nelle Stanze del Teatro della Rosa dall’ANPI di Pontremoli in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza Apuana, Archivi della Resistenza e l’ANPI provinciale per festeggiare il 74° anniversario della Liberazione e riflettere sull’oggi.
La mattina l’attesa “lectio magistralis” su “Costituzione e Cittadinanza” tenuta dal prof. Emanuele Rossi, docente e prorettore della Scuola Superiore S. Anna di Pisa, agli studenti delle ultime classi del “Malaspina” di Pontremoli e ad un numero pubblico che ha gremito la platea per oltre due ore.
Più storico ma altrettanto attuale il convegno del pomeriggio, ancora più partecipato, sul tema “Dalla dittatura alla Libertà”, incentrato sulla nascita dei Fasci di combattimento e le prime “gesta” in loco dei fascisti con le spedizioni del 1921 a Pontremoli e Sarzana. A introdurre l’argomento dal punto di vista storico è stato il dott. Andrea Ventura, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Lucca che ha ricordato come la nascita dei “fasci” del 1919 fece da contraltare all’avanzata elettorale socialista. Mussolini mise a punto e provocò la stagione della “guerra civile”, iniziata con le spedizioni contro gli operai che manifestavano nella primavera e nell’estate del 1919. I fascisti, in momenti diversi, uccisero alcuni operai, inaugurando una triste stagione che si sarebbe protratta per anni e che nel 1921 arrivò anche in Lunigiana. Prima a Pontremoli, il 12 giugno, per l’inaugurazione del gagliardetto del fascio locale, poi a Sarzana.
A Pontremoli, non contrastati dalle forze di polizia, i fascisti arrivati anche dalla Spezia e da Massa, compirono a lungo scorribande per la città, prima contro il Circolo Ferrovieri, poi distruggendo il Circolo Operaio dell’Annunziata. Le camicie nere massesi erano guidate da quell’Ubaldo Bellugi segretario del fascio di Massa (che dal 1925 assunse la carica dell’amministrazione di quella città diventandone poi podestà dal 1927 fino al 1938) al quale il Comune di Massa ha di recente dedicato un monumento per i suoi presunti meriti culturali!
Al ritorno da Pontremoli i fascisti, tra i quali era anche il carrarino Renato Ricci, si fermarono nella rossa Sarzana dove replicarono le scorribande uccidendo un uomo anziano; il Ricci fu arrestato. Per liberarlo il 21 luglio i fascisti tornarono in forze ma furono respinti da Guido Jurgens, ufficiale dei Carabinieri, con un manipolo di militari e sostenuto da centinaia di sarzanesi armati. A Sarzana quel giorno oltre a Bellugi c’era anche quel Amerigo Dumini, capo del fascio di Firenze, che tre anni dopo avrebbe guidato la squadra fascista che rapì e uccise Giacomo Matteotti!
Nel corso del convegno Angelo Angella e la staffetta partigiana Graziella “Lalla” Tassi, entrambi dell’ANPI di Pontremoli, hanno approfondito quanto accaduto a Pontremoli, ma ricordato anche l’episodio dell’autunno 1924 quando altri fascisti malmenarono l’anziano avv. Pietro Bologna, che da poco aveva ultimato il suo decennale mandato di sindaco della città e che sarebbe morto un anno dopo anche per le conseguenze delle botte ricevute.
Il segretario provinciale della CGIL, Paolo Gozzani, ha concluso il convegno attualizzando il tema: “Noi tutti qui siamo partigiani – ha sottolineato – in un mondo che tende ad andare sempre più verso l’indiferenza. Il nostro senso dell’appartenenza, di identità è quello dell’antifascismo: oggi pomeriggio siamo in tanti, potevamo essere altrove: invece siamo qua!”
Per Gozzani uno dei pericoli dell’oggi è che nella disillusione prevalga la delusione: verso la politica e nei confronti delle istituzioni. “È un contesto pericoloso, perché se la politica è vista come il nemico allora c’è un grave problema, perché noi tutti veniamo dalla politica, quella dell’uguaglianza e della solidarietà. Invece oggi si fa strada la cultura dell’egoismo e nel mondo del lavoro la lotta di classe non è più verticale tra operaio e datore di lavoro, ma è diventata orizzontale e l’avversario è diventato colui che ci sta a fianco”.
Il segretario provinciale della CGIL ha portato i presenti a riflettere sul fatto che ieri la fabbrica era un soggetto collettivo, il luogo dove il ciclo della produzione di realizzava completamente; oggi invece “quel lavoro viene scomposto e de localizzato in tutto il mondo, dove conviene di più. E i lavoratori sono in competizione tra loro. Poi, a complicare le cose, ci sono le esternalizzazioni, i subappalti… e alla fine non si è più lavoratori con il diritto ad emanciparsi ma solo prestatori d’opera”.
Il lungo pomeriggio si è concluso con le applauditissime esibizioni del Coro dell’UniTre Pontremoli-Lunigiana, del Coro Acqua in Bocca e della Musica Cittadina Pontremoli nonché con una degustazione di Amaro Partigiano offerta dall’Associazione Archivi della Resistenza.

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