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Pontremoli: “Cammino, sorrido e imparo”

Una “peer education” a tutti gli effetti quella andata in scena lo scorso lunedì 6 giugno, tra i vicoli e i ponti del Comune di Pontremoli tra gli studenti delle classi III, IV e V indirizzo Turistico dell’Istituto Pacinotti Belmesseri e gli studenti delle classi quarte dell’I.C. G. Tifoni, sede di Pontremoli.

Sono stati i più grandi, nell’ambito del progetto “Cammino, sorrido e imparo”, a guidare gli alunni più giovani alla conoscenza del Comune di Pontremoli tra storia, tradizioni, indovinelli e piccoli aneddoti. Tre classi e tre percorsi tra alcuni dei punti più suggestivi della Città: Castello, piazze, ponti e case torri, alla scoperta del territorio e dell’identità che lega ogni pontremolese alle proprie origini.

Il tutto parte dalla filosofia alla base del Patto Educativo di Comunità, sottoscritto nel febbraio del 2021 inizialmente tra Comune di Pontremoli, I.I.S. Pacinotti Belmesseri, Compagnia del Piagnaro, Associazione “Amici dell’Alberghiero”, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Gruppo missionario Padre Daniele, Caritas di Pontremoli, Parrocchia di San Colombano, Parrocchia del Duomo e Associazione sportiva Volley Ball e poi successivamente ampliato a I.C. “P. Ferrari” Pontremoli, I.I.S. “Leonardo Da Vinci”, Istituto Penale per i Minorenni di Pontremoli, Liceo Classico Vescovile, I.C. “G. Tifoni”, Parrocchia S.S. Annunziata, Parrocchie della Valdantena e Gruppi Scout Agesci 1 e 2 e che vede la pedagogia attivista basata sull’esperienza da protagonista nel complesso mondo dell’educazione e della formazione, alla base del percorso scolastico.

La possibilità di vivere la responsabilità di essere custodi e divulgatori rispetto ai più piccoli o di dover garantire la pienezza della formazione hanno dato un input differente alla mattinata tra i banchi di scuola, arricchita quindi da un’esperienza in prima persona resa ancor più accattivante dagli indovinelli, tutti basati sulla storia di Pontremoli, che hanno dato come risultato finale uno dei tre gruppi come vincitore.

Il Patto Educativo di Comunità vede così un ulteriore allargamento delle opportunità formative grazie al piacevole e stimolante interessamento degli alunni delle superiori verso i più piccoli. Giovani Anfitrioni che si sono messi a disposizione dei piccoli alunni con un approccio dolce, protettivo, ma anche simpatico e divertente. Una giornata che è stata un vero e proprio investimento sul capitale umano da capitale umano, andando a coinvolgere la grande pedagogia della ri – conciliazione che muove le proprie azioni da alleanze multidimensionali i cui effetti si riverberano su tutte le componenti, con il superamento di tradizionali modelli unilaterali.

Perché l’istruzione, la formazione, la didattica, passano tutti dall’esperienza umana, sensoriale, vissuta ed esperita: ecco che la scuola, fuori dalle aule, acquista una dimensione comunicativa con effetti forti e a lungo termine.

Redazione
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