venerdì 13 Dicembre 2024

Piazzetta di Giovagallo riqualificata: inaugurazione il 18 dicembre

“I ruderi della chiesa di San Michele Arcangelo di Giovagallo si trovano all’inizio del paese, lungo la strada che da Bola porta a Pietrasalta. Ricordata nelle decime bonifaciane del 1296-1299 come Cappella de Zovagallo et Sadulo, venne costruita in origine in un luogo diverso. L’attuale edificio venne eretto probabilmente nei secoli XVII-XVIII. Oggi conserva la facciata con il portale in marmo, i muri perimetrali, la zona absidale e il campanile con cupola squamata. Fu un importante edificio all’interno del feudo di Giovagallo, che nel 1660 passò dai Malaspina ai Corsini di Firenze. Di questo periodo sono diversi interventi di ristrutturazione, ma a causa dei movimenti franosi che interessavano il terreno, venne poi abbandonata nel 1941″ (cit. terredilunigiana.com).

piazzetta giovagallo piazzetta giovagallo | riqualificazione | tresana

Oggi il sito è stato riqualificato dal comune di Tresana con un intervento alla piazzetta antistante, recuperata al tempo grazie ai fondi europei del programma Leader: “Abbiamo provveduto a pavimentare l’area ed illuminarla, rimuovere le piante pericolose e sostituirle con altre a basso fusto. Installare alcune panchine per la sosta e una fontanella d’acqua – afferma il sindaco Matteo Mastrini – Rigenerare gli spazi ha una valenza sia urbanistica, sia sociale perchè significa restituirli alla comunità, consentirne la fruibilità, la visita e la condivisione”.

L’intervento di rigenerazione urbana verrà inaugurato domenica 18 dicembre: “Continueremo a progettare altre opere di questo tipo, ma occorre che cambino i criteri dei finanziamenti – conclude Mastrini – Ultimamente, a causa del bando borghi del ministro Franceschini, in Toscana sono stati destinati 20 milioni di euro ad un solo intervento ad Avane, in provincia di Arezzo. Una scelta incomprensibile e pressochè inutile: con la stessa cifra, divisa fra i richiedenti con un contributo di 200 mila euro per ogni intervento, si sarebbero potuti realizzare anche cento borghi o cento piazze in tutta la Toscana diffusa. Occorre ascoltare di più gli amministratori locali e confidiamo che le scelte non vengano più calate dall’alto, ma condivise”.

Redazione
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