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Muore la figlia, un anno dopo la mamma incontra i poliziotti che le prestarono soccorso

È trascorso un anno da quel terribile 9 luglio 2020 quando, Thomas e Maria Irene, due ragazzi nemmeno trentenni di nazionalità tedesca, stavano trascorrendo le loro vacanze in Italia, approfittando di una tregua dalle chiusure per la pandemia.

L’ultimo loro viaggio, perché all’altezza di Lusuolo, sulla Cisa, la loro autovettura si è scontrata frontalmente con un altro veicolo che aveva invaso la corsia autostradale che stavano percorrendo.

È trascorso un anno anche per la signora Bernadette, mamma di Maria Irene, che, da quando ha appreso la tragica notizia, ha coltivato il desiderio di visitare il luogo dell’incidente e conoscere gli agenti della Polizia Stradale che ebbero ad accompagnare la sua bambina negli ultimi momenti di vita.

Non le interessava tanto come fosse accaduto l’incidente, voleva piuttosto un contatto umano con quelli che considera i suoi angeli, con coloro che hanno raccolto il corpo privo di vita di sua figlia e che con estrema umanità, hanno cercato le parole più giuste per consolarla nel dolore più grande che una mamma possa incontrare. 

Così, lunedì 12 luglio, nella caserma della Polizia Stradale di Pontremoli, alla presenza delle più alte cariche della Polizia Stradale provinciale e regionale, si è tenuto un intenso momento commemorativo.

La signora Bernadette, commossa, ha ringraziato uno a uno coloro i quali sono entrati a far parte della sua vita, esprimendo, con parole toccanti la sua gratitudine per l’umanità e le attenzioni ricevute da quelle donne e uomini in divisa che si sono presi cura della sua bambina e lo hanno fatto con il cuore, oltre che con professionalità e rispetto. 

Redazione
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