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Mercato del sabato, solo alimentari ad Aulla e Pontremoli: indignati Confesercenti e Anva

“Preso atto dell’ultimo Dpcm emanato dalla Presidenza del Consiglio in data 3/11/2020, sentiti gli Enti preposti, Regione Toscana, Anci, Prefettura di Massa Carrara e comuni limitrofi, valutata la dichiarazione congiunta di Confesercenti – Fiva questa Amministrazione prende la decisione di svolgere nella giornata di sabato 7/11/2020 il mercato settimanale limitatamente a ciò che concerne la rivendita di generi alimentari.
Questa Amministrazione si riserva di analizzare più compiutamente e di concerto con gli Enti territoriali preposti i provvedimenti emanati dalla Presidenza del Consiglio in emergenza”. Questo un estratto dell’atto ufficiale pubblicato dal comune di Aulla sulla sua pagina Facebook, che ha scatenato la polemica tra i commercianti.

“Stamani abbiamo ricevuto La nota di Anci pubblicata in calce e dopo un confronto con i colleghi di Aulla abbiamo deciso di rinviare il mercato di domani lasciando lo spazio mercatale solo per i banchi alimentari”. Gli fa eco il comune di Pontremoli sulla sua pagina ufficiale
Siamo consapevoli della difficoltà che attraversano gli ambulanti in questo anno – prosegue la nota – per questo invieremo una richiesta di chiarimenti a Prefettura e Regione per consentire a loro e ai loro clienti lo svolgimento dell’attività in massima sicurezza nelle prossime settimane”.

Adriano Rapaioli responsabile Confesercenti Massa Carrara e Pierpaolo Pucci presidente Anva, dopo che l’associazione di categoria aveva dato rassicurazione sul regolare svolgimento dei mercati settimanali anche in provincia di Massa, dichiarano: “Una decisione incomprensibile. Pontremoli e Aulla sono gli unici comuni nelle province di Pisa, Lucca e Massa Carrara ad annullare il mercato del sabato (almeno per la parte non alimentare) non tenendo conto delle indicazioni delle associazioni di categoria, ma intepretando il Dpcm in una maniera restrittiva assurda considerato che i mercati si svolgono all’aperto e nel pieno rispetto delle regole e dei protocolli sanitari.

Una solerzia che non considera come nei fine settimana la grande distribuzione, al chiuso, possa svolgere regolarmente la propria attività. Per gli ambulanti ancora una totale mancanza di rispetto con il diritto al lavoro  calpestato come se fossero una categoria di serie B”.

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