Tetris (in russo: Тетрис) è un videogioco di logica e ragionamento inventato da Aleksej Pažitnov, nato a Mosca nel 1956.
Vi chiederete cosa c’entri la Lunigiana con un videogioco, ed in effetti è strano (ma vero), così come lo è il titolo di oggi sul quotidiano la Nazione. Nei giorni scorsi c’è stato un po’ di rimpallo di responsabilità tra comuni, provincia, regione, Trenitalia, ecc. che non erano riuscite, in anticipo, a garantire un sicuro inizio di anno scolastico a tutti gli studenti lunigianesi.
Chiariamoci: le lamentele – sacrosante – per le mancate corse, gli orari e i cambi, ci sono sempre state e sempre ci saranno, ma quest’anno è successo qualcosa di interessante, ci si è accorti a pochi giorni dall’inizio della scuola che i conti non tornavano, che nella linea Aulla Lucca alcune fermate erano saltate dai bus sostitutivi e che gli studenti pendolari non sarebbero arrivati in tempo per i cambi treno e quindi per l’inizio delle lezioni.
A farlo notare sono state le mamme degli studenti della valle del Lucido, che si sono rivolte con apprensione ad assessori, provincia, sindaci, giornali, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema. A 4 giorni dall’inizio delle lezioni ancora nulla si sapeva sull’esito degli ormai celeberrimi “tavoli di confronto” tra i vari enti locali e le aziende di trasporto. Il primo sindaco a prendere davvero posizione è stato Matteo Mastrini, lo ha fatto per gli autobus, lo ha fatto per i treni, lo ripete da mesi e mesi e non è quindi una novità, il suo modo di fare politica per il territorio è uno di quelli più condivisi. E ne ha ben donde. In un territorio dove i paesini non hanno nessun aiuto (chi conosce realtà come Corsano, Viano, Bardine di Cecina, Vezzanello e tantissimi altri al di sotto del 100 abitanti – realtà in cui abita chi scrive) sa che se sei anziano se letteralmente tagliato fuori dal mondo: nessun autobus, nessun treno, nessun negozio, nessun bar, nessun ufficio postale, le realtà come il fondovalle o quelle dei comuni sono, a confronto, già quasi metropolitane.
Io credo che in territorio poco funzionale alla residenza, chiamiamolo così, la cosa più producente da fare sia unire le forze per poter garantire a tutti, anziani, bambini, genitori, single, pendolari, turisti, almeno una quantità dignitosa di movimento, sanità, decoro. Credo altresì che sia sbagliatissimo prendere una pagina intera di un quotidiano per rimpallarsi responsabilità, onori, incastrare date, appuntamenti, dichiarazioni, commenti, comunicati che non aggiungono nulla a ciò che è stato fatto nelle scorse settimane.
A volte bisogna accettare che qualcuno sia più bravo, se non altro a far emergere le criticità, e questo è un primo passo per poter aggiustare almeno un po’ questa Lunigiana.
D’altronde Unione (di Comuni Montana Lunigiana, in questo caso) dovrebbe servire prima di tutto a promuovere lo sviluppo economico e sociale di un territorio come il nostro, che non ha bisogno di repliche piccate o “colpi di fioretto” tra amministratori, ma di cura e affetto per ogni paese. “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. (cit.)