Lunigiana, arriva la stretta anti rumore: incentivi per trattori elettrici ed ecologici

I comuni della Lunigiana hanno approvato all’unanimità un nuovo regolamento congiunto per limitare l’inquinamento acustico generato dalle attività agricole, denominato “Fasce del Silenzio Rurale”. Il provvedimento entrerà ufficialmente in vigore dal 31 aprile 2025.

Il regolamento introduce precise fasce orarie nelle quali sarà vietato utilizzare macchinari rumorosi come trattori, motoseghe e decespugliatori. Nel dettaglio, i trattori agricoli non potranno circolare dopo le ore 9.00 nei giorni feriali, mentre l’uso delle motoseghe sarà consentito esclusivamente dalle 12.00 alle 14.30. Particolarmente restrittivo il divieto sui decespugliatori, vietati completamente nelle domeniche caratterizzate da condizioni meteorologiche soleggiate, per non disturbare attività escursionistiche e turistiche.

L’Unione dei comuni in un comunicato stampa ha spiegato: “Si tratta di un passo fondamentale per migliorare la qualità della vita nelle aree rurali, bilanciando le esigenze agricole con quelle ambientali e turistiche. Il rumore è un problema serio che impatta negativamente sulla salute e sull’ambiente naturale”.

Parallelamente all’introduzione dei divieti, i comuni hanno previsto un piano di incentivi per l’acquisto di mezzi agricoli elettrici o a basso impatto acustico: 1.500 euro per trattori elettrici e fino a 500 euro per motoseghe e decespugliatori a idrogeno.

Le violazioni del regolamento comporteranno multe variabili dai 120 ai 600 euro. L’assessore regionale con delega alla transizione digitale Priamo Aprile, ha dichiarato che “i proventi delle multe saranno interamente reinvestiti nell’installazione di antenne 5G per migliorare la connettività delle zone agricole e promuovere l’innovazione tecnologica”.

La verifica delle infrazioni sarà affidata alla neonata “Guardia Acustica Intercomunale”, composta da tecnici muniti di appositi fonometri e veicoli elettrici per pattugliare il territorio.

Il regolamento, tra i primi di questo genere in Italia, ha già suscitato un dibattito acceso nella comunità locale, divisa tra chi teme limitazioni troppo severe alle attività agricole e chi invece saluta con favore un’opportunità per rendere la Lunigiana un territorio più sostenibile e innovativo.

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