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Le licenze per il gioco: il ruolo delle autorità competenti

Le autorità di regolamentazione rispetto al mercato del gioco sono fondamentali per dettare le norme di legalità vigenti e la disciplina in atto, la quale, in costante evoluzione normativa, dipende dalle leggi messe in atto, di volta in volta, dai vari Paesi.

Alcune news di settore provengono dall’Olanda e dalla Danimarca.

Per quello che concerne l’esperienza olandese, ad esempio, Kindred Group ha sospeso, sebbene in via temporanea, le attività di gioco nazionali, dopo l’esclusione dalla lista degli operatori legali da parte del regolatore “Kansspel Autoriteit” (KSA), collegata alla licenza KOA. Nonostante ciò, entro l’aprile del 2022, l’azienda è fiduciosa di potersi di nuovo adeguare al calendario normativo previsto, con un particolare riferimento all’attività del poker online.

Per quanto concerne invece l’esperienza danese, l’operatore LeoVegas ha di recente ottenuto un rinnovo quinquennale della licenza di regolarità da parte di “Spillemyndigheden”, ovvero l’Autorità danese per il gioco d’azzardo (DGA), sia per quanto riguarda le scommesse sportive che per il comparto dei casinò online.

Quanto alla situazione italiana, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), è stata rinominata, nel 2002 – con il decreto-legge 22 del 27 giugno – in ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), sempre comunque nell’intento, per quanto riguarda i casino online aams legali, di attivare regolari concessioni, vietando dunque il gioco ai minorenni e richiedendo all’atto della registrazione un documento di identità valido.

La verifica effettiva di regolarità, in questo caso, è individuabile dal simbolo del timone azzurro e del tricolore, un logo presente nei siti degli operatori dotati di licenza, nonché dal numero della stessa, che deve essere riportato a fondo pagina, sempre all’interno del sito di riferimento.

Come si è detto, però, sempre riguardo alla crescente tendenza internazionale verso il gioco online, comprovata da numerose ricerche, sia nazionali che internazionali, le normative di riferimento dipendono spesso anche dalle singole direttive statali.

Nel caso del Regno Unito, ad esempio, il nuovo ministro Chris Philip, l’attuale sottosegretario di Stato presso il “Dipartimento per il Digitale, cultura, media e sport” (Dcms) e successore di John Whittingdale potrebbe rivedere, in forma restrittiva, le normative previste dal “Gambling Act”, datato 2005.

Si tratta, in linea generale, di un panorama in evoluzione, e da seguire con la dovuta attenzione.

Redazione
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