Mentre prosegue la mostra L’arte di viaggiare. L’Italia e il Grand Tour, prorogata al 12 gennaio, venerdì 13 dicembre alle ore 17.00 al Museo Civico “Amedeo Lia” sarà svelato il capolavoro fortemente voluto dall’Amministrazione Peracchini in occasione del Natale: l’Adorazione dei pastori di Luca Cambiaso.
Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini dichiara: “La proroga della mostra L’arte di viaggiare. L’Italia e il Grand Tour fino al 12 gennaio è la conferma di un grande successo culturale per la nostra città. Con l’arrivo de “L’Adorazione dei Pastori” di Luca Cambiaso, fortemente voluto dalla nostra Amministrazione, il Museo Civico ‘Amedeo Lia’ si arricchisce di un capolavoro di straordinaria importanza proveniente dalla Pinacoteca di Bologna, che celebra il Natale con un’opera di intensa spiritualità e bellezza, con un forte significato. Questa nuova collaborazione è un segnale importante che La Spezia è sempre più un polo di riferimento per la cultura e con questa nuova opera la mostra in corso al Museo Lia, una delle più importanti mai realizzate, acquisisce ancora più notorietà”.
L’esposizione della monumentale e splendida tela, conservata alla Pinacoteca Nazionale di Bologna che eccezionalmente l’ha concessa in prestito al nostro Museo, sarà un’occasione di approfondimento anche grazie all’esposizione concomitante di un disegno che pare del tutto collegato alla tela bolognese, proveniente da Collezione privata. L’esposizione pertanto, per la quale si prevede un allestimento dedicato con relativi apparati didattici, si pone quale importante opportunità di confronto tra il disegno, nella cui sintesi di segno è già tutta l’idea compositiva, e la tela conseguente, realizzata, come è noto, presumibilmente negli anni 1565-1570 per la cappella Casali in San Domenico di Bologna da parte del maestro ligure di indiscussa fama. La fortuna locale di questo rilevante testo figurativo, peraltro, è stata la causa della replica del dipinto stesso, come ben dimostra l’analogo testo concepito ugualmente nel corso del XVI secolo, parimenti conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Il prezioso disegno, che eccezionalmente, dopo quasi cinquecento anni, viene riunito alla grande tela, introduce alla complessa questione della grafica composta da Cambiaso e dalla sua bottega. Il gruppo dei disegni di Luca Cambiaso, o a lui imputati, pur spesso corredati di firma, introducono l’ampia questione dell’autografia dei fogli riferiti o riferibili al maestro genovese. “Tanti furono i suoi disegni, che di gran lunga superarono il numero di quei di molti Pittori insieme…”, afferma Soprani, e Lanzi lo segue nel dirlo “Disegnator pronto, fiero, grandioso…”, a dimostrazione dell’apprezzamento sincero e dell’attività inesausta del Cambiaso disegnatore. Alla grandiosità esecutiva, riconosciutagli all’unisono senza alcun tentennamento, faceva quindi eco la prolificità di segni. E in effetti la produzione risulta tanto copiosa – a tal punto, che nessun artista rinascimentale gli sta al passo- per quelle agilità di scrittura e velocità di esecuzione che il maestro metteva in atto con incredibile estro, così che dai prototipi, di cui peraltro esistono numerose varianti, derivava un numero infinito di repliche, autografe, e di copie prodotte all’interno della bottega, e non solo.
Opere esposte:
Luca Cambiaso (Moneglia, 1527 – El Escorial, 1585), L’Adorazione dei pastori, 1570 circa, olio su tela, cm 234 x 161, Pinacoteca Nazionale di Bologna;
Luca Cambiaso (Moneglia, 1527 – El Escorial, 1585), L’Adorazione dei pastori, settimo-ottavo decennio del XVI secolo, penna e inchiostro su carta bianca, mm 310 x 210, collezione privata.
Info.
Museo Civico Amedeo Lia
Via Prione, 234
Tel. 0187 727220