La storia insegna, ma i tiranni non imparano. Aristotele, nel Politica (libro V, 1312b), osserva che chi governa con la forza deve attendersi una fine altrettanto violenta – un’equazione più attendibile di qualunque spread. E infatti i dittatori, gonfi d’orgoglio come rospi in amore, finiscono quasi sempre con i piedi per aria o i cervelli spappolati.
In testa alla sfilata c’è Benito Mussolini. Il 27 aprile 1945, travestito da soldato tedesco, fu riconosciuto a Dongo e il giorno dopo fucilato a Giulino di Mezzegra insieme a Claretta Petacci; i loro corpi, caricati su un camioncino, vennero appesi in Piazzale Loreto a Milano, dove la folla li insultò e li colpì a bastonate.
E i fedelissimi “pinguini neri” del regime?
- Alessandro Pavolini, ras di Firenze, arrestato a Dongo, finì fucilato e appeso accanto al Duce.
- Achille Starace, già segretario del PNF, catturato a Milano e costretto a fare il saluto romano al cadavere di Mussolini prima di essere fucilato sul posto.
- Niccolò Bombacci, l’apostata comunista, morì gridando «Viva il socialismo!» sotto il plotone partigiano.
- Roberto Farinacci, il ras di Cremona, catturato e giustiziato il 28 aprile.
- Claretta Petacci, l’amante devota, cadde al fianco del Duce nella stessa scarica di moschetto.
- Luigi Gatti e gli altri ministri RSI fermati sul lago di Como completarono la macabra “decorazione” del distributore di benzina Agip in piazza.
Ma Mussolini aveva già dato prova di gratitudine selettiva: al processo di Verona (8-11 gennaio 1944) fece fucilare il genero Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Giovanni Marinelli, Carlo Pareschi e Luciano Gottardi – un tribunale-farsa che neppure Brecht avrebbe osato mettere in scena.
A chi oggi si straccia le vesti per l’«onta» di Piazzale Loreto conviene ricordare il precedente: il 10 agosto 1944, nello stesso luogo, i fascisti e la Gestapo fucilarono quindici partigiani e ne lasciarono i corpi sull’asfalto per ore come monito alla città. La ruota della violenza, dunque, non si limitò a girare: restituì la scena al mittente con precisione aritmetica.
Così i tiranni – e i loro cortigiani – scivolano uno dopo l’altro nella fossa comune della storia, come personaggi di Macbeth incapaci di sfuggire al sangue che hanno versato. I loro cadaveri diventano didascalie viventi, scenografie di monito: appesi, bruciati, vilipesi; concime per la memoria collettiva.
E, come ricorda la Westworld più shakespeariana (riprendendo Romeo and Juliet):
«Questi giochi violenti hanno una fine violenta».
Nemmeno i più arroganti hanno mai trovato il trucco per barare con questa legge di gravità morale.
Fonti:
- Aristotele, Politica, Libro V, 1312b
- Aristotele osserva che i tiranni finiscono spesso uccisi a causa del loro stesso modo di governare (violenza genera violenza).[Fonte confermata da vari testi di filosofia politica e citazioni accademiche.]
- Cattura e morte di Benito Mussolini e Claretta Petacci (27-28 aprile 1945)
- Fonti principali:
- The Guardian, “The killing of Mussolini”
- Treccani, voce “Mussolini, Benito”
- Istituto Nazionale Ferruccio Parri (archivio sulla Resistenza)
- Fonti principali:
- Piazzale Loreto, esposizione dei cadaveri (29 aprile 1945)
- Fonti principali:
- La Repubblica, “Piazzale Loreto, la fine di Mussolini”
- ANPI, scheda storica su Piazzale Loreto
- Fonti principali:
- Alessandro Pavolini – esecuzione a Dongo (28 aprile 1945)
- Fonti principali:
- Treccani, voce “Pavolini, Alessandro”
- Istituto Parri documentazione sulla cattura dei gerarchi
- Fonti principali:
- Achille Starace – fucilazione a Piazzale Loreto (29 aprile 1945)
- Fonti principali:
- Enciclopedia Italiana Treccani, voce “Starace, Achille”
- Ricostruzioni ANPI
- Fonti principali:
- Niccolò Bombacci – esecuzione (28 aprile 1945)
- Fonti principali:
- Treccani, voce “Bombacci, Nicola”
- Documenti ANPI e Museo della Resistenza
- Fonti principali:
- Roberto Farinacci – cattura e morte (28 aprile 1945)
- Fonti principali:
- Treccani, voce “Farinacci, Roberto”
- La Stampa, ricostruzioni sui gerarchi giustiziati
- Fonti principali:
- Luigi Gatti – morte a Dongo (28 aprile 1945)
- Fonti principali:
- Archivi ANPI
- Ricostruzioni del Centro Studi sulla RSI
- Fonti principali:
- Processo di Verona (8-11 gennaio 1944): Ciano, De Bono, Marinelli, Pareschi, Gottardi
- Fonti principali:
- Treccani, voce “Processo di Verona”
- Enciclopedia della Resistenza, Istituto Parri
- Corriere della Sera, speciale 80 anni RSI
- Fonti principali:
- Strage di Piazzale Loreto del 10 agosto 1944 (15 partigiani fucilati)
- Fonti principali:
- Istituto Parri – Strage di Piazzale Loreto
- ANPI Milano, pagina commemorativa dei 15 Martiri
- Corriere della Sera, “Piazzale Loreto, il primo massacro”
- Fonti principali:
- Citazione “Questi giochi violenti hanno una fine violenta”
- Westworld (HBO, stagione 1, episodio 1), che a sua volta riprende liberamente una battuta tratta da Shakespeare, Romeo and Juliet, atto II, scena VI.
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