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I bambini e il problema della Rete, il progetto della Sds Lunigiana

C’è una nuova dipendenza nei tempi che stiamo vivendo ed è quella da internet, caratterizzata da un superinvestimento nelle attività online, che satura il tempo e le energie dedicate alle altre sfere esistenziali, accompagnandosi a incapacità di controllo, sintomi astinenziali e, talvolta, a fenomeni di ritiro sociale.

Sebbene tali forme di comportamenti problematici siano diffuse in tutta la popolazione, particolare attenzione va rivolta agli adolescenti, poiché l’abuso che spesso fanno della tecnologia può provocare gravi interferenze con la vita quotidiana, con conseguenze sulla loro salute mentale, sulla dimensione emotivo-affettiva, sull’autostima e sull’interazione con la realtà.

Da questi presupposti nasce “Rete senza fili”, un progetto di respiro nazionale che coinvolge i bambini di molte classi quinte di scuola primaria in diverse Regioni; in Toscana a fare da capofila è il Ser.D zona Versilia e il progetto è stato implementato in tutti i territori delle Province di Massa Carrara e Lucca.

Si tratta di un progetto il cui fine è aiutare i bambini a crescere come utenti consapevoli degli strumenti digitali.

Quindi, attraverso interventi laboratoriali esperienziali, finalizzati a promuovere un corretto utilizzo delle tecnologie, allenando le abilità di vita (life skills), sono state realizzate anche in Lunigiana le attività previste da “Rete senza fili”.

Il progetto, presentato alle scuole dall’Ufficio Scolastico Provinciale, è stato gestito in rete con l’ASL Toscana Nord Ovest.

Sono stati coinvolti gli operatori dell’Educazione e Promozione della Salute, Sonia Manuguerra e Prisca Tommasini, che hanno formato i docenti delle scuole primarie aderenti e gli operatori del Ser.D Lunigiana, Nadia Lombardi, Valentina Serradori e Lorenzo Antoniotti, che hanno realizzato gli incontri finali con le famiglie degli alunni.

In forma di restituzione del lavoro fatto in classe, anche i genitori hanno potuto iniziare una discussione, guidata dagli esperti, sul ruolo degli adulti nell’educazione digitale dei più giovani.

L’impegno del Ser.D Lunigiana è stato anche quello di coinvolgere le scuole che hanno già collaborato negli anni ai percorsi di educazione e promozione della salute e di intercettarne di nuove, al fine di dare il via con loro a percorsi di prevenzione integrati.

Ma come si è dispiegato il progetto?

Praticamente gli insegnanti hanno partecipato ad una formazione interattiva, sperimentando loro stessi le attività del progetto, poi hanno reso i bambini protagonisti, rifacendo con loro quelle stesse esperienze: il tutto si è concretizzato in alcuni elaborati realizzati dai bambini, con i quali sono stati veicolati dei messaggi, colorati e semplici, sull’esigenza di avere una connessione emotiva equilibrata con il web e di rifiutare le varie forme di bullismo online.

Gli istituti scolastici aderenti sono stati sei: Istituto Comprensivo “Cocchi” di Licciana Nardi, Istituto Comprensivo “Moratti” di Fivizzano e Monzone, Istituto Comprensivo “Alighieri” di Tresana, Istituto Comprensivo “Baracchini” di Villafranca e Bagnone, Istituto Comprensivo “Bonomi” di Fosdinovo e Direzione Didattica di Aulla.

Quindici sono stati gli insegnanti formati, che, a cascata, hanno riprodotto le attività in classe.

In alcuni plessi le insegnanti hanno esteso l’attività anche alle classi quarta, terza e seconda, per un totale di 188 alunni coinvolti.

Redazione
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