Cinque itinerari lungo le terre del crinale, attraverso la storia, l’arte, le tradizioni e i piatti tipici: sono il risultato del primo Hackathon della Comunità del cibo di crinale, la maratona di idee organizzata sul tema “Dalla Comunità del Cibo a Comunity Food Lab”, che si è conclusa nei giorni scorsi. Alla maratona hanno partecipato cinquanta studenti delle scuole di alcuni comuni dell’Appennino tosco-emiliano, che sono stati formati attraverso seminari ad hoc per acquisire le basi di competenze tecniche e digitali finalizzate a promuovere le loro terre.
Hanno approfondito la storia di paesi e borghi, la vita dei monumenti più celebri e quella dei meno conosciuti, hanno ricercato antiche tradizioni e si sono confrontati con cartine e mappe per costruire cinque itinerari tra storia e natura, cultura e cibo, che raccontano il Crinale.
Gli itinerari
Itinerario 1: Podenzana-Mulazzo-Pontremoli
Itinerario 2: Pontremoli-Borgotaro
Itinerario 3: Pontremoli (Duomo)- Aulla (Fortezza della Brunella)
Itinerario 4: Pontremoli- Bagnone- Equi Terme
Itinerario 5: Zeri-Pontremoli-Mulazzo
Sono percorsi che hanno messo in luce le principali informazioni sui luoghi di interesse segnalati: dalla Pieve di Sorano al castello del Piagnaro, da villa Dosi, al castello Malaspina di Mulazzo, dal castello di Lusuolo alla fortezza della Brunella, e ancora, le terme di Equi e gli Stretti di Giaredo. Lungo gli itinerari, in cui sono emerse tradizioni secolari come quelle legate ai falò pontremolesi, gli studenti hanno individuato anche i piatti tipici delle terre attraversate, attingendo alle ricette che si sono tramandate negli anni, addirittura nei secoli: panigacci e testaroli, erbazzone reggiano, la barbotta con cipolla di Treschietto, il maghiolo di Zeri e gli amor di Pontremoli, per citarne alcuni.
Tutti i percorsi hanno il merito di raccontare le terre del Crinale come un’opportunità di turismo turismo naturalistico, di folclore, enogastronomico e religioso insieme.
“Bravi alla potenza – ha commentato il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini – dopo aver ascoltato le descrizioni degli studenti che hanno partecipato. E’ stata una bella scommessa. Sono orgogliosa di questo momento di cambiamento della didattica per imparare, nonostante la maratona si sia dovuta svolgere attraverso uno schermo per rispettare le norme anticontagio. Se la maratona fosse stata in presenza sarebbe stata ancora più empatica”.
Il lavoro di ricerca e promozione ha entusiasmato i partecipanti che alla sindaca hanno risposto: “esperienza da ripetere”.