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Confartigianato: “Con il green pass aumentano abusivismo e lavoro nero”

L’allarme del direttore di Confartigianato Massa Carrara, Gabriele Mascardi: “Un fenomeno che cancella il 30% del fatturato, provoca evasione e mette in pericolo la salute dei clienti”

“Se il certificato verde deve essere una priorità per garantire la salute di tutti non può diventare un alibi per far proliferare il lavoro sommerso e il l’abusivismo che già a cose normali dilaga nel settore della bellezza e dell’estetica. Un pericolo per i clienti, un danno all’economia del territorio. Chiediamo che il Governo inizi a usare il pugno di ferro contro questo fenomeno così come ha fatto con Covid: controlli a tappeto e più poteri a forze dell’ordine e organi di controllo”. A evidenziare il problema è il direttore della Confartigianato Apuana, Gabriele Mascardi, che evidenzia gli effetti negativi provocati dall’introduzione dell’obbligo di Green Pass per accedere a saloni di acconciatura ed estetica ormai dalla scorsa settimana.

“Gli imprenditori capiscono bene che chi governa ha il dovere di tutelare la salute pubblica quanto più possibile contro la rapida avanzata della variante Omicron e sappiamo che si tratta di una misura che cerca di evitare nuove chiusure e salvare così il tessuto economico e sociale del Paese. Ma rischia di diventare un boomerang – prosegue Mascardi -.  Parrucchieri ed estetisti sono costretti oggi a lanciare un nuovo allarme per la piaga mai sconfitta dell’abusivismo professionale, deleterio non solo per la sicurezza sanitaria ma anche per la sopravvivenza delle loro stesse aziende. Ricordiamo di nuovo che Il 30% del fatturato va in fumo a causa degli operatori abusivi. Una perdita enorme per il settore già messo a dura prova dall’emergenza epidemiologica. Una concorrenza sleale che è diventata paradossalmente ancora più forte con le limitazioni normative imposte dalla pandemia, dai lockdown al green pass”.

Le Istituzioni quindi devono prevedere gli effetti ‘avversi’ di una misura che va a tutto vantaggio di chi non rispetta le regole. “Purtroppo a livello centrale non si riesce ancora a far nulla – evidenzia ancora il direttore di Confartigianato -. L’attività di vigilanza è  bloccata dai soliti imponenti limiti giuridici come l’impossibilità di accedere ad abitazioni private adibite a luogo di lavoro, o di interrogare i clienti degli abusivi senza l’autorizzazione della procura. Come associazione di categoria dal 2018 abbiamo attivato uno sportello contro l’abusivismo ed il lavoro nero. Centinaia le segnalazioni ricevute. Purtroppo i riscontri sono stati pressoché nulli”. Da qui l’appello al governo affinché “gli enti preposti ai controlli siano messi in condizione di operare e reprimere gli illeciti” ma anche ai clienti che devono “aumentare la propria sensibilità e comprendere che l’abusivo genera  concorrenza sleale, evasione fiscale e minaccia la salute del cliente. Rivolgersi all’abusivo costituisce un autentico azzardo che espone i clienti al rischio di danni permanenti e di contagi”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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