21 Novembre 2024, giovedì

Gli studenti del Parentuccelli Arzelà ricordano il rastrellamento del 1944

Fatti stampati nella memoria, da non dimenticare mai. Uno tra questi è il rastrellamento nazifascista del 29 novembre 1944. Lo hanno rievocato ieri davanti al pennone del complesso scolastico Parentucelli Arzelà di Sarzana dirigenti, docenti e studenti insieme con i rappresentanti delle associazioni dei partigiani e dei mutilati e invalidi di guerra. 

Il momento solenne ha ricordato gli eventi storici, la lotta per la libertà e il duro prezzo di sangue pagato anche dalla popolazione civile. Ed è stato caratterizzato soprattutto dal messaggio rivolto ai giovani, alla consapevolezza del valore morale del proprio operato e del lasciare da parte le atrocità della guerra, come ha sottolineato il dirigente del Parentucelli Arzelà Generoso Cardinale aprendo la cerimonia e facendo gli onori di casa.

Il docente Alessandro Palumbo ha parlato a lungo del rastrellamento nazifascista del 29 novembre del ‘44 sotto l’aspetto storico. Dapprima inquadrando l’argomento nel contesto dell’inizio della guerra partigiana. Poi è entrato nel vivo degli eventi accaduti nelle province spezzina e apuana rievocando le perlustrazioni eseguite dalle formazioni tedesche e fasciste per sgominare la brigata Ugo Muccini e le azioni dei partigiani che hanno resistito all’urto di 10mila uomini. Palumbo ha chiuso invitando i ragazzi a divulgare la pace con il dialogo e la sana convivenza.

Dini Giovanelli, dell’Anmig, ha ricordato la nascita e le finalità dell’associazione mutilati e invalidi di guerra di cui presiede la sede di Sarzana, ha elogiato i ragazzi della 3F dell’Agrario Arzelà per il lavoro di pulizia e restyling alle lapidi partigiane in Val di Magra e, sulla scia di questa iniziativa, ha annunciato un contributo al Parentucelli Arzelà di 300 euro, da utilizzare in attività varie.

Tiziano Ferri, dirigente dell’Anpi di Sarzana, presente con il vessillo originale della Brigata Muccini, tra le altre cose, ha voluto rendere omaggio alla figura di Luigi Fiori, il partigiano Fra Diavolo, proprio il personaggio che ha voluto nel complesso della scuola superiore il pennone della memoria, dove sono riportate testimonianze storiche, frasi e pensieri di democrazia e libertà dei popoli con l’invito ai giovani a tenerle aggiornate e a rinnovarle. Come ha sottolineato anche Susanna Chiappucci, anche lei dell’Anmig. 

La commemorazione ha previsto infine la cerimonia dell’alzabandiera da parte di un gruppo di studenti e la visita nell’atrio dell’istituto alla lapide in ricordo del partigiano sarzanese Giuseppe Picedi Benettini, morto in combattimento nel Parmense.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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