“A metà Settembre abbiamo presentato due interrogazioni. Ad oggi non abbiamo ancora ottenuto risposta”. Emanuela Busetto FDI ed Andrea Draghi consigliere di opposizione Lega in un comunicato congiunto palesano l’indifferenza amministrativa nei confronti della minoranza.
“Per ben tre volte consecutive il consiglio comunale è stato convocato per atti amministrativi dovuti e relative comunicazioni del Sindaco ma, a distanza di quasi due mesi, tace sulle nostre interrogazioni”.
Nate dalla sinergia e la collaborazione con la coordinatrice ed il primo dei non eletti Floriano Barbieri FDI le interrogazioni sono state poi depositate dal consigliere di minoranza. La prima riguarda il batterio Delhi. Presenza massiccia in Toscana e più marcatamente visibile nella ASL di nostra competenza. Un batterio particolarmente pericoloso per la vita umana, resistente agli antibiotici, e “per il quale chiediamo di relazionare in maniera particolareggiata lo stato in essere e le modalità per affrontare la situazione ed educare la popolazione alla prassi onde evitare il contagio”.
La seconda più specifica dell’ambito territoriale riguarda la Casa di Pala. “La delibera 34 di Luglio 2019, per altro mai comunicata nei vari Consigli nonostante che, proprio l’ ultimo, risaliva a quella data. Quello che abbiamo avuto modo di analizzare è un atto confuso e privo di delucidazioni sulle attività che il punto andrà a sostenere. Casa di Pala pare essere un servizio di sportello il cui progetto “Indiscriminatamente Insieme” sembra essere il proseguo di uno precedente “ Sportello Antidiscriminazione e Migranti” ove vengono accolti migranti e persone in stato di bisogno. Un’ entità eterogenea che in maniera semplicistica riunisce bisogni diversi. Le due realtà non sono né similabili ne’ comparabili.
“I migranti sono di fatto già sufficientemente tutelati dallo Stato e strutture intermedie. Nessun dato viene invece fornito sulla percentuale di tutti coloro che usufruiscono dello sportello. Una delibera zoppa alla quale l’amministrazione tenta di porre rimedio due mesi dopo inserendo l’allegato che mantiene però le stesse caratteristiche di incomprensibilità e disorientamento dell’atto ufficiale. Di durata annuale si pone come obiettivo generico la fine di ogni sorta di povertà. Non riteniamo inoltre prassi politica quella di passare attraverso il segretario comunale per ottenere informazioni, come da consuetudine , vogliamo che siano gli siano gli stessi firmatari del documento a venire a spiegare in Aula cosa li ha indotti a siglare un rapporto con Arci. L’unica cosa certa in questa vicenda è di fatto solo il personaggio principale, l’autore del progetto: Arci associazione nota alle cronache per le adesioni a progetti regionali di accoglienza e l’aderenza al più noto SPRAR”.