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Elezioni provinciali: al voto sindaci e consiglieri comunali

Massa, 15 dicembre 2021

Sabato 18 dicembre, dalle 8 alle 20, nell’unico seggio aperto nella Sala della Resistenza del Palazzo Ducale di Massa, i 17 sindaci e i 228 consiglieri comunali della Provincia di Massa-Carrara, in rappresentanza dei circa 195 mila abitanti, sono chiamati alle urne per eleggere il prossimo presidente della Provincia e i 10 componenti del consiglio provinciale: è la terza volta, per quanto riguarda il vertice dell’istituzione, e la quarta volta per l’assemblea consigliare, che si torna a votare dopo la riforma Delrio che nel 2014 ha trasformato le province in enti di secondo livello, non eletti più, quindi, a suffragio universale, ma da un corpo elettorale ristretto, prevedendo inoltre una durata diversa per le due cariche: 4 anni per il presidente e due anni per il consiglio.

Lo spoglio delle schede avverrà subito dopo la chiusura delle operazioni di voto

Sarà una  vera e propria giornata elettorale quella di sabato prossimo: in tutta Italia si voterà per 72 consigli provinciali e 31 presidenti di provincia, interessando 30 milioni di abitanti, in pratica un italiano su due.

Per garantire il diritto di voto, nella straordinaria condizione pandemica da COVID-19 in atto, l’Ufficio elettorale della Provincia di Massa-Carrara ha istituito un “Seggio volante” formato da due componenti del seggio elettorale individuati dal Presidente del Seggio, affiancati da medici USCA disponibili, inviati dalle strutture territoriali competenti dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, per la raccolta, in sicurezza, del voto degli elettori positivi al COVID-19, in trattamento ospedaliero, domiciliare, in quarantena o isolamento fiduciario: questo è stato possibile grazie alla piena collaborazione della Società della  salute della Lunigiana e della Zona Apuane dell’Asl

Per la presidenza, come noto, i candidati sono il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, e il sindaco di Montignoso e presidente uscente, Gianni Lorenzetti: nella scheda elettorale compaiono solo i loro nomi non essendo stato presentato nessun simbolo e non essendo previsto, dalla attuale normativa, nessun collegamento con le quattro liste presentate per il consiglio provinciale (Centrosinistra per Massa-Carrara, Massa e Carrara ORA, Cambiamo Massa Carrara e Riformisti per la tua Provincia).

Per la Presidenza nel 2016, mandato durato cinque anni per lo slittamento di un anno della tornata elettorale a causa della pandemia, Lorenzetti, che sfidava la allora sindaca di Pontremoli, Lucia Baracchini, fu eletto con 54.878 voti ponderati, pari al 75,46% dei voti validi.

Per il consiglio provinciale si è votato l’ultima volta nell’ottobre 2018. Tre le liste presentate: Alleanza popolare che ottenne 4 seggi con 31.901 voti ponderati (37,59% dei voti validi), Civici e popolari, 2 seggi con 16.594 voti ponderati (19,56%), e Centrosinistra per Massa-Carrara, 4 seggi con 36.372 voti ponderati (42,85%).

Il voto, come noto,  è ponderato sulla base di un coefficiente attribuito dall’ufficio elettorale prima dell’esame dei verbali dello scrutinio tenendo conto del numero degli abitanti, degli elettori e dei criteri di calcolo stabiliti dalla legge 56  del 2014 che ha riformato le Province per cui i voti degli elettori pesano i modo diverso

Sono cinque le fasce in cui è stato suddiviso il corpo elettorale. La prima (fino a 3000 abitanti) è formata da 8 comuni per 88 elettori che votano con la scheda azzurra (Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Mulazzo, Podenzana, Tresana e Zeri). La seconda (da 3000 a 5000 abitanti) è formata da 3 comuni per 39 elettori, scheda arancione (Fosdinovo, Licciana Nardi e Villafranca in Lunigiana). La terza (da 5000 a 10000 abitanti) è formata da 2 comuni per 26 elettori, scheda grigia (Fivizzano e Pontremoli). La quarta (da 10mila a 30mila abitanti) conta 2 comuni per 34 elettori, scheda rossa (Aulla e Montignoso). La quinta e ultima mette insieme le due città maggiori (Carrara e Massa) con 58 elettori (scheda verde).

Questa tornata elettorale viene a cadere nel momento in cui è in discussione la riforma del Tuel, il testo unico degli enti locali, contenuta nel disegno di legge delega che approderà in parlamento prossimamente e che contiene modifiche riguardanti anche l’assetto delle province (dalla durata delle cariche istituzionali, che torneranno ad essere equiparate in cinque anni sia per il presidente che per i consiglieri, alla istituzione di quelle che già molti chiamano mini giunte prevedendo la nomina di assessori, tre nel caso della nostra provincia, fino alla assegnazione di nuove competenze, in un’ottica delle province viste come la casa dei comuni e quindi chiamate a riprendersi un ruolo di centralità nell’area vasta).

Novità sono previste anche nella procedura elettorale, che rimarrà sempre di secondo livello ma con un collegamento formale tra liste presentate per il consiglio e candidati presidenti e l’assegnazione del 60% dei seggi alla lista che ottiene il maggior numero di voti ponderati: un aggiustamento di non poco conto che eviterà quanto è stato possibile fino ad oggi, ovvero l’avverarsi di quella situazione che vede mancare al presidente eletto, la maggioranza dell’aula,  nota negli Stati Uniti con le elezioni di metà termine e chiamata “anatra zoppa”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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