domenica 8 Settembre 2024

(E)consigli di lettura per l’estate – La luce che manca

Siamo in Georgia, il mondo dell’homo sovieticus si è dissolto da ormai un decennio e restano le macerie di quello che è stato il sogno di un intero secolo. In un periodo di profondi cambiamenti, di disordini, guerre e instabilità politica oltre che sociale, quattro ragazze a Tblisi si incontrano e diventano amiche. Corrono attraverso una città martoriata, sorridono negli androni di palazzi angusti e crescono affontando la violenza, amando l’arte, scoprendo di diventare grandi, nonostante tutto.

Gli odori sono quelli del Caucaso, le famiglie di Qeto, Dina, Nene e Ira appartengono a ceti diversi, in alcune si ascolta musica, in altre si pratica l’arte di aggiustare i mobili, in altre ancora si conosce la violenza, quella che imperversa in un impero che non c’è più, dove l’anarchia ha preso il posto all’ordine e alla devozione verso il partito. Ma in tutto questo, la vita sembra continuare senza mai fermarsi o senza che qualcuno possa scendere dalla propria giostra.

Vent’anni dopo quelle amiche saranno cambiate, il loro vecchio paese non è più lo stesso anche se ancora combatte per scrollarsi di dosso il passato, si ritrovano a Bruxelles. Non avrebbero mai pensato di ritrovarsi lì, in Europa, loro che erano ragazzine, ora con figli a carico a cui dover rendere conto di una nuova epoca. Così ripercorrono mentalmente tutto quello che è successo dall’ultima volta che si sono trovate insieme, cosa è cambiato? Chi manca? A chi appartegono e cosa raccontano quelle fotografie appese in una mostra a Bruxelles?

Nino Haratischwili torna a scrivere un romanzo sulla sua Georgia dopo l’acclamanto Ottava Vita (Marsilio, 2020). Dietro alle quattro protagoniste si staglia un mondo fatto di personaggi minori con una propria storia che a volte avrebbero meritato un romanzo a parte. Tutti cittadini vecchi e nuovi di un paese alle porte dell’Europa, che sta bussando per entrare nell’Unione e la cui voglia di emancipazione femminile, i diritti sociali e quelli allo sviluppo risultano ora fin troppo comuni ai nostri, ma che in un condominio di Tblisi di fine secolo scorso apparivano soltanto come una chimera.

La luce che manca, un richiamo “fotografico” – si scoprirà poi il perché – è anche quella che talvolta non è stato possibile notare su tante storie collaterali che forse avremmo voluto conoscere meglio. Il risultato è una “personale”, talvolta appassionata, altre commovente, altre distante, di un corpus di voci, figure e storie che dimostrano come in quell’ex coacervo di paesi dell’Unione Sovietica: “Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”.

La Luce che manca, Marsilio, 2023, traduzione di Fabio Cremonesi

Articoli Simili