Riceviamo e pubblichiamo:
Lo scorso novembre, a Glasgow, si è tenuta la Cop26, la ventiseiesima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, definita da molti “l’ultima occasione a livello internazionale per stabilire delle misure forti nei confronti dei cambiamenti climatici”.
Come Fridays For Future Massa, siamo scesi in piazza sia nella nostra città, che a Roma in occasione del G20, per fare più pressione possibile nei confronti delle istituzioni, e come noi, altre centinaia di migliaia di attivisti e attiviste in tutto il mondo hanno fatto lo stesso.
Ogni COP ha obiettivi precisi, legati a quanto fatto nelle COP precedenti. La nota COP21 di Parigi del 2015, ad esempio, aveva l’obiettivo di fare approvare un nuovo grande accordo che stabilisse gli impegni tra 2020 e 2030 basati sui punti condivisi emersi nelle COP degli anni precedenti.
Le COP successive invece hanno dovuto definire meglio alcuni degli obblighi citati nell’Accordo di Parigi, i meccanismi per verificarne il rispetto e altri aspetti per poterlo mettere in pratica.La COP26 in particolare aveva il compito di definire un metodo per assicurarsi che i paesi rispettassero gli impegni sulla riduzione delle emissioni di gas serra che hanno accettato di prendersi firmando l’Accordo di Parigi.
Ma com’è andata questa Cop26?
Con questa domanda in testa, abbiamo deciso di organizzare un incontro sul tema per discuterne con un esperto, Max Strata. Max Strata, si occupa di ecologia applicata e di temi ambientali dal 1989. Ha svolto in Italia e all’estero, l’attività di coordinatore di campi studio tra Associazioni internazionali di protezione ambientale, finalizzati alla conservazione naturalistica e allo sviluppo sostenibile. Consulente, insegnante, educatore, si occupa di ricerca, progettazione, formazione in materia di ecologia sociale, ecologia profonda e resilienza locale. Ha inoltre lavorato in progetti realizzati dal WWF, Enti Pubblici Locali, Parchi Nazionali e Regionali, ed ha operato per l’Autorità Giudiziaria contribuendo a strutturare numerose attività investigative in materia di reati ambientali. Collabora con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, con il Centro Ricerche Rifiuti Zero, con il nodo italiano del network Transition Towns e con Extinction Rebellion.
La conferenza si terrà venerdì 10 (domani pomeriggio), alle 17.30 presso la Mostra Permanente della Resistenza in rispetto alle normative vigenti in materia di Covid-19.