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Dipendenze da internet: come prevenirle? Il SerD porta il progetto nelle scuole

Anche internet crea dipendenza e in questa società provata dalla pandemia e dall’isolamento sociale, la dipendenza può essere pericolosa e creare disagi ancor più preoccupanti, specialmente tra i giovani.
Il progetto “Rete senza fili” può dare una risposta a questo gap offrendo interventi di sistema integrati che coinvolgono il mondo della scuola, la sanità e le famiglie, tutti uniti per un patto di salute e di promozione di sani stili di vita dei ragazzi.
L’obiettivo è quello di svolgere un’azione di stimolo per fare acquisire ai docenti e ai genitori maggiori competenze, per potenziare le abilità di vita agli alunni, fin già dalle scuole primarie.
L’iniziativa, finanziata dal Ministero della Salute – Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha come partner per la Regione Toscana l’Azienda USL Toscana nord ovest e il referente progettuale a livello regionale è Guido Intaschi. , responsabile del SerD della Versilia.
Sul territorio aziendale sono quattro le zone partecipanti al progetto: Lunigiana, Apuana, Versilia e Piana di Lucca. Sono coinvolti nell’iniziativa operatori che fanno parte del servizio Dipendenze, del servizio di Educazione e promozione della salute e del Consultorio adolescenti.
Fondamentale in questo ambito la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale IX di Massa e Carrara e Lucca.

La rivoluzione dell’era digitale ha coinvolto la società in ogni aspetto della vita, “forzando” cambiamenti repentini negli stili e ritmi di vita e portando con sé cose positive e criticità, soprattutto nella sfera relazionale. Come può un bambino o un adolescente di oggi capire questo cambiamento e proteggersi dai rischi correlati all’uso abuso della rete? L’educazione digitale è una risposta primaria al cambiamento culturale derivante dall’uso delle nuove tecnologie. La scuola diventa fulcro di questo cambiamento rivedendo il proprio modo di svolgere le lezioni (vedi l’esperienza della didattica a distanza a causa della pandemia). Soprattutto si rivolge ad alunni che sono definiti nativi digitali e che hanno impresse nella propria mente esperienze completamente diverse dai propri genitori e nonni e anche dagli stessi insegnanti. I giovanissimi hanno spesso abilità di utilizzo del web superiori agli adulti, possiedono un linguaggio multimediale completamente nuovo e diverso dallo stile narrativo temporale degli adulti. Tuttavia ai giovani studenti mancano spazi di elaborazione in cui poter rivisitare e dare senso alle proprie esperienze sociali svolte in rete.

In particolare per la Zona Apuana il progetto “Rete senza fili” ha coinvolto alcune scuole primarie: l’Istituto Comprensivo Carrara e Paesi a Monte, la Scuola Primaria Marconi e l’Istituto Comprensivo Staffetti Massa 2 – Primaria Salvo D’ Acquisto, l’Istituto Comprensivo Massa 3 – Primaria Villette.
La formazione degli insegnanti è avvenuta nel mese di marzo.
La sperimentazione è stata rivolta a 4 classi quinte coinvolgendo circa 78 alunni, attraverso l’uso di una metodologia di tipo attivo-partecipativo.
Inoltre, l’azione preventiva è stata potenziata con l’offerta di incontri di sensibilizzazione, attraverso un ciclo di seminari, rivolti al mondo degli adulti sui vari aspetti che circondano la vita degli adolescenti, con l’obiettivo di rafforzare le capacità di osservazione dei genitori e prevenire l’instaurarsi di comportamenti a rischio dei figli.

Gli incontri che sono avvenuti tra marzo e maggio, sono stati organizzati in modalità online e condotti da varie figure professionali: medici, psicologi, educatori professionali e assistenti sociali. Hanno riguardato varie tematiche:
– Il Progetto “Rete senza fili”: rafforzare il mondo degli adulti per proteggere i bambini;
– “Educare all’affettività”: un compito che inizia dalla famiglia e prosegue all’interno della scuola;
– “Conoscere le dipendenze per prevenirle”: vulnerabilità nella gestione delle emozioni, i campanelli di allarme e gestione delle situazioni a rischio
– “Aspetti legali dei comportamenti a rischio”.

A conclusione del percorso progettuale è prevista per ogni scuola partecipante una giornata finale di restituzione con gli alunni coinvolti nel percorso, gli insegnanti e gli operatori Asl.

Redazione
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