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Coronavirus, Ripercorriamo passo passo caso di Pontremoli

Hanno ricostruito passo passo la situazione del paziente di Pontremoli trovato positivo al tampone del Cornavirus, la conseguente decisione di chiudere il Pronto Soccorso locale e la situazione attuale delle quarantene, il direttore sanitario dei presidi ospedalieri della Lunigiana Giuliano Biselli e la direttrice della Società della Salute Rosanna Vallelonga.

I due hanno spiegato la vicenda questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Asl Toscana nord ovest alla quale ha partecipato una rappresentanza dei sindaci del territorio, impegnati anche nella video conferenza con i presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, per fare il punto sull’emergenza.

L’uomo di Pontremoli trovato positivo è attualmente ricoverato al Noa di Massa dove è tenuto sotto osservazione e in un ambiente

“Si tratta di una persona di circa 70 anni con problemi di obesità, che si era recata dal medico di famiglia presso la Casa della Salute in via Cabrini a Pontremoli il lunedì 2 marzo – spiega Biselli – Intorno alle 10 del mattino ha avuto un malore e il medico presente è intervenuto prestandogli soccorso e orientandosi verso sintomi di tipo neurologico. Ha quindi chiamato il 118, che ha portato l’uomo intorno alle 11 al Pronto Soccorso passando per il pre-triage obbligatorio, previsto dalla normativa regionale. Sul posto al paziente è stata misurata la temperatura, che risultava essere più di 38 gradi, e quindi applicata la mascherina chirurgica, per poi essere portato nella struttura ospedaliera dove ha effettuato un prelievo, una tac in Radiologia. Dopo gli esami è stato riportato in Pronto Soccorso. Nel pomeriggio, dopo gli accertamenti, da una patologia neurologica, la diagnosi inizia a cambiare in presunta polmonite l’uomo viene trasferito in Medicina dopo un altro periodo al pronto soccorso.

Il giorno dopo, martedì 3 marzo, essendo comunque una persona conosciuta in città, a un infermiere viene in mente che potrebbe aver partecipato a una serata musicale a seguito di qualche gruppo o orchestra. In quel momento l’uomo spiega di essere stato nel locale di Codogno dove sono avvenuti numerosi contagi e gli viene fatto immediatamente il tampone per il Coronavirus il cui esito positivo arriva intorno alle 17.30 dal reparto di Virologia dell’Ospedale di Pisa e viene trasferito al Noa”.

Il primario dell’ospedale di Pontremoli Lino Mori ha immediatamente avvisato la direzione sanitaria che ha convocato un’unità di crisi aziendale della Asl Toscana nord ovest, coordinata dal dottor Biselli e di cui fa parte la dottoressa Vallelonga, il dottor Mori stesso, insieme con i primari dei reparti nevralgici per il contagio.

Alle 21, dopo una riunione nell’ospedale massese Biselli è andato a verificare a Pontremoli la messa in opera del protocollo stabilito dall’unità di crisi, e ascoltando chi era venuto a contatto con il paziente. “E’ emerso che l’uomo – definito obeso e con caratteristiche particolari nonostante avesse l’obbligo di tenere la mascherina, avesse più volte tentato di rimuoverla“, afferma Biselli.

L’unità di crisi ha stabilito la chiusura del Pronto Soccorso che nella notte di ieri è stato sanificato, nel frattempo i pazienti presenti nella struttura e le emergenze sono state gestite in una tenda apposita allestita all’esterno dell’Ospedale. Da ieri non sono stati effettuati ricoveri e sono stati attivati i trasferimenti necessari previa stabilizzazione dei pazienti tra cui una persona in rianimazione trasferita a Volterra per accordi pregressi e una persona a Carrara.

Attualmente ci sono 20 persone ricoverate in medicina e ci sono due ipotesi al vaglio dell’unità di crisi. Una è quella che se fosse possibile dimetterli, i pazienti sarebbero messi in quarantena fiduciaria per 14 giorni nelle loro abitazioni, con l’immediata riapertura dell’ospedale. L’altra è che se non fosse possibile dimetterli, rimarrebbero in Medicina per i 14 giorni di quarantena necessaria e l’ospedale potrebbe riaprire solo dopo. Sia i tecnici della sanità che la politica sperano che l’ospedale possa riaprire al più presto, ma stanno aspettando le valutazioni sulla salute dei pazienti ricoverati per capire quanto potrebbe durare la loro degenza e scegliere una delle due possibilità.

“In totale sono 27 i dipendenti dell’ospedale in quarantena fiduciaria nelle loro abitazioni: 6 infermieri, 1 oss e 2 medici del Proto Soccorso, 2 tecnici e un medico di Radiologia, 2 medici, 9 infermieri e 4 oss di Medicina, cioè tutto il personale dei turni del pomeriggio e della notte entrati a contatto con il paziente. Sono quarantena anche i 2 medici della Casa della Salute di Pontremoli che hanno prestato i primi soccorsi.

La dialisi funziona e tutti gli esami urgenti sono stati trasferiti al Noa o a Fivizzano. Il centro trasfusionale è attivo solo per trasfusioni indifferibili. I visitatori di Medicina non possono entrare, fatta eccezione per una persona designata che presta le cure primarie al paziente ricoverato.

Rosanna Vallelonga ha spiegato. “Sono 3 i cittadini in quarantena sul territorio. Oltre ai due medici di Pontremoli, c’è il musicista di Albiano che suona nell’orchestra che ha tenuto la serata a Codogno, sta meglio e le sue condizioni sono i via di miglioramento. C’è un uomo di Fosdinovo di cui stimo aspettando l’esito del tampone che per motivi di lavoro era in contatto con dei caseifici di Casalpusterlengo e una donna di Pontremoli in contatto con un’altra donna di Parma. La Casa della Salute di Pontremoli riaprirà domani ed è stata sanificata. Grazie al contributo del servizio igiene abbiamo già individuato 10 persone che erano nella sala d’attesa al momento della crisi del paziente di Pontremoli”.

Infine una persona di Tresana ricoverata in malattie infettive al Noa è in attesa del responso del tampone per il Coronavirus.

#Aggiornamento: Il sindaco di Tresana Mastrini smentisce la presenza di una persona del suo comune ricoverata al Noa: “Comunico che, al momento, l’Asl Toscana Nord Ovest non ha riscontrato nessun paziente positivo, sul territorio comunale, al test del Coronavirus.
Si tratta, per quanto a mio conoscenza, di un paziente residente in altro Comune.
Ringrazio l’Ufficio Igiene, con cui ogni giorno tracciamo la geografia sanitaria comunale, per la disponibilità.
Nel caso in cui dovesse essere necessario sarà fornita relativa comunicazione e saranno assunte tutte le determinazioni previste dalle normative”
 

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