Serre scoperchiate, coltivazioni compromesse, campi allagati e danni anche nel massese ed in Lunigiana a causa delle fortissime raffiche di vento e della pioggia. I settori più colpiti sono stati quelle florovivaistico ed orticolo. A fornire un primo bilancio è Coldiretti al termine di un primo monitoraggio tra le aziende. Il maltempo che si è abbattuto nelle ultime ore sulla provincia di Massa Carrara in un autunno secco in cui a settembre sono cadute addirittura il 61% in meno di precipitazioni rispetto alla media storica, ha fatto rivivere alle imprese agricole l’incubo delle ultime recenti alluvioni. Isolate per ore alcune aree a causa della chiusura dei ponti con il fiume Magra ed altri torrenti che sono tornati a far paura. L’allarme sta lentamente rientrando. “L’andamento anomalo di quest’anno – analizza Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara – conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo. Per due giorni abbiamo vissuto con il terrore di un nuovo evento alluvionale ma per fortuna il peggio sembra essere passato”.
Nel massese un’azienda agricola specializza nella produzione di fiori e piante è stata “colpita” da potentissime raffiche di vento che hanno buttato all’aria la serra. Situazioni analoghe anche in Lunigiana, in particolare a Fosdinovo e Villafranca, dove l’intensità della pioggia ha anche allagato i campi. Coldiretti prosegue nella fase di monitoraggio su tutto il territorio. “Invitiamo le aziende a documentare – conclude la Ferrari – anche con fotografie gli eventuali danni in vista anche di una richiesta per l’attivazione della calamità naturale”.
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