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Cittadinanza per Patrick Zaki nei comuni della provincia?

Riceviamo e pubblichiamo:

L’Accademia Apuana della Pace e il Circolo Arci 31 Settembre, insieme a Arci Comitato Massa Carrara, propongono la cittadinanza onoraria per Patrick Zaki.

La proposta nasce da  rendere veramente effettivo il pronunciamento del nostro  parlamento a favore del riconoscimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, chiedendo ai consigli comunali di Massa, Carrara e Montignoso di pronunciarsi in tal senso e spingere pertanto sul Presidente del Consiglio perchè si attui il pronunciamento del parlamento italiano.

Nella proposta inoltre si chiede ai consigli comunali della nostra provincia di riconoscere la cittadinanza onoraria a Patrick, in ciascun comune.

Non possiamo non denunciare una contraddizione che lo stato italiano sta portando avanti da troppo tempo: da un lato, nella sua carta fondamentale, la Costituzione Italiana, e nella costruzione del progetto Europa, si fa promotrice della democrazia e dei diritti umani; dall’altro fa affari con paese, l’Egitto, che quotidianamente calpesta gli stessi diritti. L’Italia infatti non solo fornisce all’Egitto macchinari e apparecchiature, mezzi di trasporto, ma fornisce anche mezzi militari ed armamenti. “Le esportazioni italiane verso l’Egitto, nel 2020, hanno raggiunto il valore di 3 miliardi di euro, con un aumento del 27,4% rispetto al 2019” (fonte: https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/04/13/gli-scambi-commerciali-italia-egitto/)

E questo è  avvenuto e avviene mentre Giulio Regeni simbolicamente è ancora lì, nudo, nel fosso della periferia del Cairo, torturato brutalmente da quello stesso regime che ha ostacolato le indagini sulla morte di Giulio e non ha mai risposto in maniera precisa alle richieste delle procure , sentendosi forte degli accordi commerciali e degli affari che non sono mai venuti meno, con lo Stato italiano.  

E Patrick è ancora lì, in carcere dal 7 febbraio 2020, con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo. Così vengono chiamate in Egitto quelle che in realtà sono azioni di dissenso e espressioni di opinioni diverse da quelle del regime.

Di fronte a questa situazione, il governo italiano ha scelto di mettere gli interessi economici al di sopra della difesa dei diritti umani. Ha scelto di sottomettere la politica all’economia.

Zaki non è cittadino italiano, non ancora. Ma la difesa dei diritti umani dovrebbe essere universale, non solo per i cittadini italiani o europei ( la situazione tragica in Afganistan ce lo ricorda tutti i giorni)

E’ per promuovere questi diritti, come presa di posizione nei confronti di chi dis-conosce i diritti, che invitiamo il governo italiano, ma anche i comuni della nostra Provincia, a partire dal capoluogo, a riconoscere la cittadinanza a Patrick Zaki e invitiamo il governo a interrompere la fornitura di armamenti e mezzi militari all’Egitto. 

Redazione
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