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Cinghiali: per 81% vanno fermati, anche dalla provincia di Massa Carrara a Montecitorio per storico blitz

Per 8 su 10 i cinghiali vanno fermati. Non lo dicono solo gli agricoltori e gli allevatori. C’era anche una delegazione della provincia di Massa Carrara in Piazza Montecitorio guidata dal Presidente, Francesca Ferrari e dal Direttore, Maurizio Fantini, per dire #bastacinghiali. L’emergenza cinghiale è una delle grandi emergenze anche per la Lunigiana e le montagne massesi. Le devastazioni da parte dei cinghiali, ormai fuori controllo nei numeri, causano ogni giorno danni a coltivazioni e biodiversità mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese soprattutto nelle zone marginali.

I dati parlano chiaro, l’81% pensa che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. E’ quanto emerge dal primo Dossier Coldiretti/Ixe’ sull’emergenza animali selvatici in Italia, presentato in occasione dello storico blitz a Roma. Un allarme condiviso dall’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (Efsa) che ha appena lanciato un appello urgente agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e realizzare una riduzione del numero di capi per limitare il rischio di diffusione di malattie come la peste suina africana. Un allarme reale anche in Italia dove i cinghiali sempre più spesso razzolano tra i rifiuti delle città. La fauna selvatica rappresenta in generale – spiega l’indagine Coldiretti-Ixe’ – un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%). Nel mirino finisce soprattutto la presenza eccessiva di cinghiali, che il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione.

Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. Alla domanda su chi debba risolvere il problema, un italiano su 2 (53%) ritiene che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni.
“I risultati dell’indagine – analizza Francesca Ferrari Presidente Coldiretti Massa Carrara – sono la prova evidente del fatto che ormai anche la maggioranza degli italiani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici come una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate. È finito il tempo dei discorsi ora serve azione – conclude la Ferrari – e distinguiamo la caccia dal controllo. La caccia non è la soluzione del problema anzi, ne è una con causa importante, la soluzione sono gli interventi di controllo da fare tutto l’anno laddove se ne presenti la necessità”.

Per informazioni www.toscana.coldiretti.it oppure pagina ufficiale

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