mercoledì 23 Aprile 2025

Dopo il caso di peste suina a Zeri, abbattimenti per evitare il contagio

“È una situazione che ci preoccupa da tempo perché incide significativamente sul nostro comparto agricolo, sottoponendo le imprese che allevano suini a restrizioni nella gestione aziendale ed a rischi concreti di contagio dei propri capi che significa dover abbattere tutti gli animali”. A dirlo è Coldiretti Massa Carrara in merito al primo caso di peste suina africana nel comune di Zeri.

Coldiretti, aveva manifestato, insieme ad oltre 4 mila agricoltori nella grande mobilitazione contro la fauna selvatica lo scorso 4 luglio sotto la sede della Regione Toscana, e poi in un presidio a Pontremoli in occasione di un incontro con la vice presidente Stefania Saccardi.

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“In quell’occasione abbiamo organizzato un presidio con centinaia di nostri soci provenienti da varie province della Toscana, per mettere in evidenza come la PSA rappresenti un’emergenza socio-economica su cui intervenire con la massima tempestività per contenerne la diffusione, tramite azioni concrete di riduzione della popolazione dei cinghiali, principali vettori della infezione e maggiore causa di ingenti danni alle nostre produzioni agricole”, spiega Francesca Ferrari, presidente Coldiretti della nostra provincia.

“I comuni della Lunigiana delle zone infette 1 e 2 da  peste suina africana rappresentano una potenziale porta virtuale per la diffusione della malattia anche nelle altre province della Toscana, dobbiamo fare di tutto per tenerla chiusa – riferisce Ferrari -. Gli interventi della Regione vanno in questa direzione, ma occorre porre molta attenzione e far si chi si traducano in azioni tempestive ed efficaci sul territorio. È fondamentale procedere agli abbattimenti dei cinghiali, come previsto dal piano straordinario, per evitare che il contagio si diffonda al resto della regione”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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