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Lungo il cammino di Aronte con il CAI di Carrara – Gragnana e Colonnata: fra storia e tradizione

La Via dei Cavatori rappresenta una delle prime tappe del progetto: un sentiero tracciato per i lavoratori del bacino di Torano oggi immerso fra ulivi, muri a secco, orti terrazzati e antiche costruzioni in pietra 

Il Cammino di Aronte non sarà solo un ‘collage’ di sentieri e strade bianche che corrono tutto intorno a Carrara. E’ un viaggio fisico e spirituale nella storia della città, dei suoi paesi a monte e delle sue tradizioni. Ci si trova letteralmente immersi nello spirito di un’altra epoca che rivive nei racconti che si possono ascoltare direttamente dagli anziani dei paesi. Un tempo loro e i loro genitori affrontavano quei sentieri per andare a lavoro, oggi sono un modo per tenersi in forma e respirare aria buona. Il Cammino di Aronte piano piano sta prendendo forma: l’80% di sentieri e strade bianche è già stato tracciato, pulito e sistemato dai soci e volontari del Cai di Carrara. Qualche altra rifinitura resta da fare, poi andranno sistemati i cartelli informativi e dovrà essere collocata la segnaletica accessibile per le persone con disabilità.

Ma i lavori procedono in vista dell’inaugurazione ufficiale prevista per l’inizio dell’estate. Abbiamo affrontato una parte del percorso con il presidente della sezione Cai di Carrara, Luigi Vignale, e alcuni componenti della Commissione sentieristica della sezione (Alessandro Dazzi, Amerigo Puntelli e Andrea Andreani) per respirare l’aria e l’atmosfera che potranno vivere i futuri ‘camminatori di Aronte’. Partiamo da Gragnana dove inizia il sentiero che ha forse uno dei nomi più suggestivi: la Via dei Cavatori. Un percorso che, come spiega Vignale, sale al Monte d’Arma per poi scendere dalla parte opposta al paese di Torano. È stato ripulito e inaugurato dal Cai di Carrara nel 2017. Un antico sentiero che ancora offre tracce di quella che era la sua funzione nell’antico passato: da Gragnana, infatti, partivano alle 4 di mattina i cavatori per raggiungere le cave del bacino  di Torano, come quella del Polvaccio, per poi ripercorrerlo a sera per tornare a casa. Lungo il percorso si trovano oggi, ricoperti in parte da macchia mediterranea, gli orti terrazzati, coltivati un tempo dai cavatori al rientro dal lavoro e dalle loro mogli, con muri a secco, alti talvolta come bastioni, e qualche antica costruzione in pietra dove crescono ulivi forti e robusti.

Questa è una delle prime tappe del Cammino di Aronte in senso orario che partendo da Fossone raggiunge Fontia e ha una diramazione verso Castelpoggio. Con i membri del Cai di Carrara ci spostiamo poi alla seconda tratta del cammino, attraversando  Torano, Miseglia, nel bacino di Fantiscritti, e giungendo infine attraverso una galleria dove un tempo passava la ferrovia marmifera, all’inizio del bacino di Colonnata. Sopra la galleria, scavata nel marmo, scende il sentiero storico che da Fantiscritti salendo alla sella del Monte Novello lì giunge.  In questo grande piazzale asfaltato si trova, restaurata, l’antica stazione di scambio ferroviario del Tarnone, ad oggi inutilizzata, che potrebbe diventare luogo futuro di ospitalità e ristoro. Da qui parte la deviazione per Colonnata e lungo il percorso si può con breve deviazione salire alla Cava Romana, un luogo archeologico di rilievo nazionale, dove sono evidenti le tracce di come un tempo gli antichi romani escavavano il marmo. Sono solo alcune delle tante suggestioni che a breve potranno dare vita al progetto del Cammino di Aronte. Un’iniziativa che coinvolge diversi partner: Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara come Ente Capofila con la Fondazione Progetti, Comune di Carrara, Cai  Sezione di Carrara, Camera di Commercio, Panathlon Carrara e Massa e Anffas Massa Carrara.

Redazione
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