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“Apua madre”, il nuovo libro sulla ferocia delle stragi nazifasciste

Apua Madre, la ferocia delle stragi nazifasciste dai documenti inediti del SIM è il titolo del nuovo libero di Luigi Leonardi che sarà presentato lunedì 24 aprile alle ore 16 nel teatrino di san Caprasio di Aulla.

Il libro contiene molte informazioni inedite: una fitta rete di funzionari civili e militari aveva il compito di esporre la situazione militare, politica e sociale del territorio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che li passava poi alla Segreteria particolare del Duce, curata dal Sottosegretario Francesco Maria Barracu. La Segreteria, come scrive Leonardi, era formalmente un ufficio della Presidenza del Consiglio, ma costituiva in realtà uno degli organi più caratterizzanti del regime fascista. In essa confluivano le informazioni della polizia e degli uffici politici della milizia, nonché quelle di un proprio servizio informativo costituito negli ultimi anni del regime.

Dalla provincia di Apuania partivano relazioni burocratiche che con il freddo linguaggio dei fonogrammi riportavano analisi sulla situazione politica, sulla conta dei bombardamenti, sui danni causati a persone e cose; l’autore ricordando, ad esempio, le fredde note dei comunicati del primo bombardamento del dicembre 1943 della Filanda di Aulla contrappone ai dispacci ufficiali l’umanità   drammatica degli scritti del parroco don Guidoni che accoglie in chiesa le prime vittime civili.

Da una parte abbiamo la crudezza dei bollettini di guerra e dall’altra i sentimenti di una popolazione che quella guerra non comprendeva e subiva, pagando un prezzo molto alto in termine di distruzioni e lutti. Nel gennaio 1943, con il bombardamento della Spezia, tutta la Val di Magra conobbe l’accoglienza di migliaia di sfollati spezzini ai quali seguiranno poi massesi e carraresi. L’occupazione tedesca interessò tutti i comuni e non ci fu paese che non affrontò l’emergenza umanitaria degli sfollati, caratterizzata da tanti episodi di solidarietà. Una popolazione contadina certamente non ricca, sottoposta al controllo tedesco e alle pressioni dei bombardamenti, seppe affrontare gli eventi con generosità e tenacia.  A nulla valse, ci ricorda Luigi Leonardi, la propaganda fascista contro le azioni alleate 

Nei dispacci della burocrazia fascista riportati nel libro  leggiamo, tra l’altro,  i resoconti dei bombardamenti di Albiano, Aulla, Villafranca, Pontremoli e del polverificio di Boceda, delle azioni dei partigiani, ma l’esame  accurato e la ricostruzione dei fatti che Leonardi fa di  queste fonti è interessante anche perché tra le righe si nota, negli organi fascisti, con il trascorrere degli eventi, l’emergere della consapevolezza che il regime sta  perdendo consensi e si prende atto del consolidarsi, visto con una sorta di rassegnazione, delle formazioni partigiane, della diserzione dei militari, del fatto che molti comuni con i loro funzionari siano in mano di antifascisti. 

Una ricerca, questa di Leonardi, che non dimentica, come egli scrive, “gli Innumerevoli fatti di brutalità, ferocia, di sangue, che ha patito questa mia madre terra. Cerco di ricordare quanto più posso affinché neppure un grammo di memoria vada perduto, mantenendo fedeltà realistica sulla base delle varie fonti analizzate” 

Redazione
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