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Fivizzano

A Fivizzano ancora problemi nel pronto soccorso

“Episodio scandaloso ai limiti della denuncia,verso chi continua a negare all’Ospedale di Fivizzano, nonostante le continue denunce del nostro Comitato, la presenza di due anestesisti la mattina, durante l’arco della settimana e nei giorni di attività di sala operatoria”. Ad affermarlo è il Comitato in Difesa del Diritto alla Salute Lunigiana”

L’episodio è accaduto giovedì.

Secondo quanto racconta il Comitato un paziente è arrivato al Pronto Soccorso di Fivizzano con grave crisi respiratoria avendo la necessità di essere intubato e successivamente trasportato con autoambulanza in rianimazione, l’elicottero Pegaso non era disponibile.

“La follia sta nel fatto che tutto è gravato sulle spalle dell’unico, ripetiamo, unico anestesista – rianimatore presente già impegnato in quel momento  in sala operatoria, che ha dovuto sospendere la seduta, rinviare gli interventi precipitarsi in Pronto Soccorso e dopo avere stabilizzato il paziente accompagnarlo all’Ospedale delle Apuane”.

“Nemmeno all’Ospedale di Pontremoli era  disponibile un medico anestesista per recarsi a Fivizzano per la copertura delle sale operatorie e delle eventuali urgenze della struttura?L’ospedale è rimasto per ore completamente abbandonato e privo di una protezione anestesiologica”.

“E se fosse sopraggiunta un’altra emergenza cosa si poteva fare? Proprio nulla purtroppo”.

Dal lontano 2013 il Comitato denuncia questo atteggiamento inaccettabile della politica a tutti i livelli, dei dirigenti dell’Azienda e dei responsabili del dipartimento emergenza-urgenza.

“Basta tentare di fare quadrare i conti sulla pelle dei cittadini!”, lamenta il Comitato. “Anche l’Assessore alla Sanità nei diversi incontri avvenuti negli anni scorsi a Fivizzano prese degli impegni precisi per quanto riguarda l’emergenza-urgenza e la richiesta del nostro Comitato di un anestesista rianimatore h 24 all’interno della struttura, impegni sistematicamente disattesi. Siamo stanchi dei continui proclami di rafforzamento, di queste piccole realtà ospedaliere periferiche, che svolgono un ruolo fondamentale per i cittadini di un territorio vasto e fortemente disagiato come il nostro, che mai si traducono in fatti concreti”.

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