Nel cuore del progetto “Mense a km zero”, promosso dall’Unione dei Comuni Montana Lunigiana nell’ambito delle azioni di Green Community, c’è qualcosa di più di un semplice cambio di menù: un vero percorso di educazione alimentare. Ideato e curato da FoodInsider, questo programma affiancherà l’introduzione dei nuovi piatti con incontri, esperienze e laboratori pensati per trasformare la relazione col cibo secondo un’idea di nutrimento ‘globale’.
«L’aspetto educativo è essenziale» spiega Francesca Rocchi, vicepresidente di FoodInsider ed educatrice. «Perché non basta scegliere un miele locale o mettere la trota in un hamburger. Bisogna capire il senso di queste scelte, scoprire dove e come nasce un prodotto, conoscere le esperienze anche di produzione per accoglierne le forme e apprezzarle». Solo così, ci spiega, si evita che progetti importanti vengano fraintesi o, peggio, rifiutati per mancanza di comprensione.
Ecco perché FoodInsider con la guida operativa della Condotta Slow Food LuniApua aps accompagnerà bambini, insegnanti, istituzioni e famiglie in questo viaggio, in parallelo all’inserimento delle nuove pietanze. Il programma seguirà il metodo del “learning-by-doing”, ovvero imparare facendo: «Qui – prosegue Rocchi – entrerà in gioco Slow Food LuniApua aps, che con i produttori locali organizzerà attività tra le scuole e i luoghi di produzione. Sarà un’esperienza concreta: incontrare chi coltiva e trasforma, toccare con mano il cibo nel suo contesto d’origine». Come? Con visite, laboratori, didattica esperienziale, “giochi delle differenze” per allenare il palato a riconoscere il “buono pulito giusto” di quel che si mangia, ciò che fa bene. Si partirà dalla materia prima per arrivare alla cultura, alle arti della preparazione, infine ai piatti, ovviamente.
E, prima di questo, si incontrerà l’intera “comunità educante” con una diretta social a creare subito uno spazio di dialogo confronto e condivisione «Il progetto nasce per essere circolare, generativo. È importante che tutti ne comprendano il valore: un’alimentazione consapevole ha impatti significativi sul singolo e sull’ambiente. Significa diete equilibrate, sostegno all’economia locale, rafforzamento del legame con il territorio e con la tradizione». Chiaramente con gusto, uno dei criteri primi alla base delle proposte: «Lo studio delle ricette tiene sempre conto del sapore – sottolinea Rocchi – perché il buon cibo deve essere anche buono da mangiare. È anche l’unico modo per ridurre lo spreco alimentare, sempre molto alto nell’ambito delle mense scolastiche. Il nostro percorso, in ogni sua parte, è pensato per coinvolgere. Solo così sarà più semplice cambiare abitudini, schemi e atteggiamenti nella nutrizione dei più piccoli e di noi grandi che ne accompagniamo crescita e, appunto, formazione».