Se la Transilvania sta a Dracula, Pontremoli sta al lupo mannaro. O meglio al lupomanaio– nella dizione dialettale del termine – quello del Piagnaro, il quartiere alto, dominante, il borgo del castello.
Non si riscontrano storie o leggende o resoconti legati a questo mostro mezzo uomo e mezzo animale nell’Italia centro settentrionale. Nel meridione sì. Lì si dice che i bambini maschi nati nella notte tra il 24 e 25 dicembre siano antagonisti del Divino Fanciullo e, non potendo competere con Lui, abbiano un destino nefando: diventano lupi mannari avidi di sangue e di carne, meglio se umana. Su, più a nord, imperversa una miriade di diavoli, di streghe e di stregoni ma non di licantropi. Solo a Pontremoli compare, uno, nella terra di confine a cavallo tra Toscana ed Emilia, non altrove.
Se si scava nelle cronistorie di altri tempi, forse si può trovare un caso che possa far pensare quando, nel 1792, in Lombardia, nelle campagne poco fuori Milano, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, alcuni bambini furono orribilmente dilaniati da un animale che, data la ferocia delle aggressioni, non poteva che essere mostruoso. Si pensò a un lupo dalle dimensioni eccezionali e poi a un lupo che bestia fosse solo a metà e lo sgomento salì così fino al panico. Infine, quando un grosso lupo fu ucciso, a lui si imputarono le colpe. Ma fu solo un espediente delle autorità per placare la paura. Il dubbio rimase.
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Del lupo mannaro pontremolese che dire? Che è un’affascinate leggenda tradotta in un capolavoro di poesia dialettale dei primi del 900 – Al lupomanaio – da un notorio matematico del luogo vissuto fino alla veneranda età di 103 anni, Luigi Poletti? O una storia inventata per spaventare i bambini prima di mandarli a letto e affascinare gli adulti nelle sere d’inverno? Oppure un fatto di cronaca perduto nel tempo ma non nella mente della collettività che ancora ne sente – o crede di sentirne – nelle notti di luna piena, l’arcana e minacciosa presenza tra gli edifici di pietra, i portali di arenaria, le volte e i vicoli bui?
Di questo racconterà nel nostro prossimo incontro – l’8 febbraio, alle 16 – Andrea Baldini, avvocato e raffinato narratore pontremolese, noto ai più e meritevole di essere conosciuto da un’ampia platea.
La conferenza sarà affiancata da una mostra di locandine su vari film sui lupi mannari, dagli anni 30 fino ai più recenti. Un appuntamento da non perdere.