Un po’ di Lunigiana al Festival nazionale dell’alimentazione e della longevità

Un po' di Lunigiana al Festival nazionale dell'alimentazione e della longevità - annalisa arrighi, nutrition & longevity

C’è stata un po’ di Lunigiana alla prima edizione del Nutrition & Longevity Festival in programma il 1 di ottobre a Fara Gera d’Adda, nell’area di Bergamo, festival organizzato dalla Fondazione Valter Longo, nata per volere professor Valter Longo, Direttore del Programma di Oncologia e longevità dell’IFOM (Istituto Firc di Oncologia Molecolare) di Milano e Direttore del Longevity Institute dell’USC (University of Southern California) Davis School of Gerontology di Los Angeles.

Spiega Annalisa Arrighi, osteopata pontremolese che esercita in tutta l’area tosco-ligure, combinando l’attività ambulatoriale con l’attività didattica:

“La location è stata scelta perché la città di Bergamo è stata nominata dal Ministero della cultura «Capitale italiana della Cultura 2023» con la città di Brescia, quali luoghi simbolo di resilienza durante la pandemia Covid-19. Io ho cominciato a collaborare con la Fondazione Longo dopo il mio Phd, svolgendo qualche consulenza legata alla postura, all’ attività fisica e scrivendo qualche capitolo di libro. Negli anni la Fondazione si è specializzata con webinar dedicati al mondo della scuola per sensibilizzare i ragazzi sui temi dell’alimentazione, dell’ergonomia, della postura,… l’esigenza del Festival nasce dalla necessità di affrontare questi temi in modo più interattivo, con masterclass, workshop, attività sportive e ricreative accessibili a tutti. Il valore della Fondazione è che tutto è gratuito”.

Di cosa si parlerà al Festival?

“Si parlerà di longevità: idea è di arrivare in età più avanti possibile al meglio, ovvero si stare bene e in salute a lungo. C’è l’aspetto genetico ma anche quello ambientale. E la cucina ne è parte fondamentale. Abbiamo due chef stellati! Il richiamo al Covid per la scelta della sede non è casuale: ha cambiato molti stili di vita. Ha spinto i ragazzi a una vita più sedentaria, a passare più tempo sui device, sui social network, ha allontanato dagli sport di squadra,…”.

Come fare allora a riappropriarci di uno stile di vita attivo?

“Per esempio si può scendere alla fermata del bus in anticipo, cercare di usare la bicicletta,… dovrebbero essere non buone pratiche muscolo-scheletriche, ma abitudini, un po’ come il gesto di lavarsi i denti per l’igiene orale. L’Oms raccomanda anche sessioni di allenamento. Poi ci sono le buone pratiche ergonomiche: leggere con il libro rialzato, non tenere il telefono in basso ma sollevare lo sguardo, studiare in modo composto”,…

Il Festival si propone di lanciare una call to action per le nuove generazioni. Quali sono gli errori più comuni tra le abitudini che rilevi nel corso del tuo lavoro a scuola?

“I ragazzi hanno un consumo di proteine altissimo: quando chiedo come dividerebbero la somministrazione giornaliera di lipidi, grassi e carboidrati tendono a mettere al primo o al secondo posto le proteine. Pensano che i grassi siano da evitare”.

Longo teorizza cinque giorni di digiuno, come funziona?

“Non è un vero e proprio digiuno, in realtà è come se il corpo facesse autofagia, autoeliminasse prodotti di scarto. Io mi sono occupata di digiuno sia come osteopata che come esperta in attività fisiche, ho un dottorato in scienze biometriche delle attività motorie.
Avevo seguito una sperimentazione oncologica legata al digiuno, prima in vitro poi in vivo. Il digiuno, in modo forse inaspettato, aumenta l’effettività terapie oncologiche. Certo occorre sotto stretto controllo medico con patologie pregresse, ma se non vi sono patologie con la Fondazione si offre l’opportunità di seguire il digiuno con un kit strandardizzato”.

In attesa di ascoltare la tavola rotonda con il professor Longo, per conoscere il World’s Best Longevity Dish 2023 e seguire il programma del Nutrition & Longevity Festival:
www.nutritionlongevityfestival.com

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