Il 2 ottobre alle 21.00, le reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza organizzano il più grande flash mob mai realizzato in Italia dall’inizio dell’attacco israeliano a Gaza. L’iniziativa, denominata “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”, vedrà l’illuminazione di oltre 180 ospedali in tutta Italia e la partecipazione di decine di migliaia di operatori sanitari.
Il 29 settembre 2025, è stato annunciato che il 2 ottobre alle 21.00 si terrà in tutta Italia il flash mob “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”, promosso dal personale sanitario delle reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza. Questo evento segue la Giornata nazionale di digiuno contro il genocidio palestinese del 28 agosto, alla quale avevano partecipato oltre 30.000 operatori sanitari.
“Giovedì sera accenderemo insieme, in tutta Italia, torce, lampade, lumini e candele per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare gli oltre 60.000 palestinesi uccisi negli ultimi due anni dall’esercito israeliano, tra cui 1.677 sanitari. I loro nomi saranno ricordati durante il flash mob in una lettura a staffetta tra le regioni,” spiega il comitato promotore.
Gli ospedali coinvolti sono circa 180, sparsi su tutto il territorio nazionale, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta. Si stima che saranno decine di migliaia le lavoratrici e i lavoratori della sanità che parteciperanno. Lombardia, Toscana, Sardegna, Puglia, Lazio e Emilia Romagna sono le regioni con il maggior numero di adesioni. Molte associazioni e sindacati saranno presenti al flash mob in tutta Italia.
“Prevediamo una partecipazione record. Le adesioni stanno crescendo di ora in ora,” afferma il comitato promotore. “Sono state attivate 15 chat regionali con migliaia di iscritti, attraverso cui stiamo coordinando l’organizzazione del più grande e diffuso flash mob mai realizzato in Italia dall’inizio dell’attacco israeliano a Gaza. Questa mobilitazione dal basso, amplissima e diffusa su tutto il territorio nazionale, dimostra quanto l’indignazione contro il genocidio palestinese sia forte e dilagante. Stiamo protestando da mesi e non ci fermeremo fino a quando le Istituzioni non agiranno concretamente a tutti i livelli. Come sanitari, non possiamo rimanere a guardare mentre si compie un genocidio; è nostro dovere mobilitarci.”
“Chiediamo che il Governo, le Regioni, le nostre Aziende sanitarie e i Comuni agiscano subito, adottando atti ed impegni formali contro il genocidio del popolo palestinese. Chiediamo il boicottaggio immediato dell’azienda farmaceutica israeliana TEVA, complice del governo israeliano nelle politiche di occupazione e apartheid. Tutti devono fare la loro parte, soprattutto il Governo italiano, che deve fare pressione su Israele e interrompere accordi e forniture militari. Questo è il senso della nostra mobilitazione. Ci uniamo a tutti i movimenti che in Italia e in tutta Europa chiedono di fermare il genocidio, a partire dalla Global Sumud Flottilla, la cui iniziativa umanitaria e politica seguiamo e sosteniamo con forza e ammirazione. Giovedì sera, davanti ai nostri ospedali, alzeremo all’unisono le nostre voci, ci uniremo da terra alla Flotilla in mare e renderemo omaggio, leggendo tutti i loro nomi, agli oltre 1.677 colleghi e colleghe uccisi mentre assistevano e curavano la popolazione di Gaza.”