Il 6 dicembre, presso “Il Pungiglione – Villaggio dell’Accoglienza” di Mulazzo, si è svolto il convegno “Dall’esecuzione intramuraria alle misure alternative”, promosso dalle Camere Penali di Massa Carrara e della Spezia, con il patrocinio dei Comuni di Pontremoli e Mulazzo, e il supporto della Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli e del Rotary Lunigiana. L’evento, partecipato da circa 150 persone, tra cui il magistrato Cosimo Ferri, ha trattato temi legati alle misure alternative alla detenzione carceraria, con focus sull’esperienza della Comunità Educante con i Carcerati (CEC) proposta dall’Associazione Papa Giovanni XXIII.
Il convegno è stato ospitato in un contesto significativo: “Il Pungiglione”, una struttura multietnica che accoglie persone in misura alternativa, vittime di tratta e migranti, promuovendo integrazione e sostenibilità economica. Durante l’evento, i partecipanti hanno visitato i laboratori della cooperativa, nota per la produzione di miele biologico DOP.
Gli avvocati penalisti sono stati descritti come un punto di riferimento fondamentale per i detenuti. Fabio Sommovigo, presidente della Camera Penale della Spezia, ha sottolineato l’importanza dell’avvocato nell’aiutare i condannati a intraprendere percorsi di revisione e riflessione, riducendo le sofferenze derivanti da un sistema carcerario in crisi. Nel 2024, si contano 85 suicidi tra detenuti e 7 tra agenti penitenziari, un dramma ignorato dalla politica.
Le misure alternative, come evidenziato dalla dott.ssa Cristina Necchi, non devono servire solo a ridurre il sovraffollamento carcerario, ma devono essere programmi educativi credibili. Secondo i dati, la recidiva per chi sconta pene in carcere è dell’80%, ma scende al 20% per chi beneficia di percorsi alternativi. Il carcere, come esperienza rieducativa, è considerato un fallimento, soprattutto per chi vive in condizioni di emarginazione sociale.
Bartolomeo Barberis, esponente dell’Apg23, ha denunciato una “mentalità carcerocentrica”, mentre Marco Pellegrini, responsabile del CEC Rinascere a Mulazzo, ha proposto le Comunità Educanti come modello alternativo. Questi percorsi, che uniscono sicurezza e reintegrazione sociale, non ricevono attualmente finanziamenti statali, ma si basano sulla collaborazione di reti territoriali.
Durante il convegno, la dott.ssa Michela Mencattini, magistrato di sorveglianza, ha evidenziato la carenza di risorse umane e materiali che affligge il sistema penale. Ha ribadito che l’efficacia delle misure alternative dipende dalla sinergia tra magistrati, avvocati, operatori sociali e istituzioni.
Il Vescovo Mario Vaccari ha definito “Il Pungiglione” una perla della Lunigiana, dove si cerca di trasformare la sofferenza in speranza, un obiettivo condiviso da Don Oreste Benzi, fondatore dell’Apg23, che ha ispirato la “Società del Gratuito” come contrapposizione al profitto.
Il convegno si è concluso con un minuto di silenzio per la morte di un giovane di 21 anni nel carcere di Genova, l’86° suicidio tra detenuti nel 2024. Giorgio Pieri, responsabile del progetto CEC in Italia, ha sottolineato che il carcere non deve essere l’unica risposta ai reati e che le comunità educative rappresentano un’alternativa concreta per curare non solo il male fisico, ma anche quello interiore.