venerdì 27 Dicembre 2024

Trimestrali positive, mercati felici

Continua il momento favorevole dei mercati grazie ai risultati trimestrali migliori rispetto alle aspettative. Le previsioni per il 2023 al momento non sono incoraggianti, ma i mercati anticipano i trend e possono sconvolgere i piani e continuare a crescere, nonostante eventi che potrebbero fermare la ripresa. Ad aver problemi sono gli investitori che, dopo i minimi di settembre e ottobre, hanno preferito aspettare e che ora attendono uno storno per entrare in extremis nell’investimento, mentre le blue chip italiane stanno distribuendo rendimenti molto generosi. Non è più il momento di esporsi in modo forte sull’azionario, meglio non superare il 20% del paniere, magari concentrandosi sulle big italiane, in ottima salute. Non è (ancora) rimbalzato il mercato obbligazionario. Nel 2022, le strategie passive o statiche in obbligazioni hanno perso e chi ha investito in bond da “cassettista” si è visto sfuggire tra il 10% e il 20% dei suoi capitali – somma che sarà possibile recuperare solo con strategie attive ad alto grado di dinamicità nella gestione delle scadenze. Particolarmente redditizio è il Btp, più interessante rispetto al Bund. Il buon momento dei titoli di stato ha scatenato una corsa alla sottoscrizione, grazie alla sicurezza di questo strumento, alle agevolazioni fiscali e ad una buona comunicazione che li accompagna.

Non è riuscita la manovra dell’Opec+ per aumentare il prezzo del petrolio, ora su 80 dollari, livello legato alle solite restrizioni in Cina a causa del Covid e alla situazione americana dopo le elezioni di mid term. Con il Congresso diviso è infatti più difficile ricostituire le riserve strategiche di petrolio – operazione che avrebbe causato rincari.

I risultati elettorali produrranno una riduzione sulla spesa pubblica e sull’acquisto di armi, rafforzando il freno all’inflazione.

Peggiore la situazione in Gran Bretagna, dove mancano 55 miliardi di sterline alle casse pubbliche: sembrano scontati un taglio alla spesa pubblica e un aumento delle tasse. Secondo le stime, il tenore di vita dei cittadini britannici scenderà del 7,1% nel prossimo biennio, facendo segnare la contrazione maggiore dai primi anni Sessanta, con prospettive economiche però peggiori.

Il periodo è critico anche per Twitter. Si è addirittura temuta una chiusura del social network, ma la piattaforma è regolarmente on line e funzionante.

Per quanto alcune scelte di Musk siano criticabili, occorre dire che anche Facebook e Amazon hanno comunicato licenziamenti in massa, ma l’approccio dell’opinione pubblica è più morbido nei confronti di Zuckerberg e Bezos, vicini ai democratici.

Dopo il crack Ftx che ha messo in ginocchio le criptovalute, gli osservatori ritengono che varie crypto finiranno per marginalizzarsi o sparire e rimarranno in campo le 20 più forti e affidabili.

Occorre, però, chiarire che si tratta di un investimento ad alto rischio e non di un mezzo di pagamento.

(di Carlo Vedani, amministratore delegato di Alicanto Capital)

Carlo Vedani
Carlo Vedanihttps://alicantocapital.com/
Collaboratore. Amministratore delegato di Alicanto Capital

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