giovedì 26 Dicembre 2024

Tempo di celebrazioni per l’Unione Fraterna Mutuo Soccorso di Santo Stefano Magra

La riscoperta dello storico vessillo di fine ottocento e il suo racconto

Sabato 19 ottobre, nell’ambito dei festeggiamenti per San Felice, l’Unione Fraterna Mutuo Soccorso di Santo Stefano Magra invita tutti i soci e i cittadini a un evento speciale: la celebrazione del vessillo storico dell’associazione. 

L’appuntamento, previsto alle 17, si terrà nei locali della storica sede in piazza Garibaldi, dove sarà esposto il famoso vessillo insieme ad altri stendardi antichi, tra cui quello conservato dal Parroco e tradizionalmente usato per i riti funebri. 

Veronica Scardigli, presidente dell’Unione Fraterna, invita a partecipare a questa occasione unica, che rappresenta un momento di celebrazione e di riscoperta delle radici storiche e culturali della comunità. 

La giornata culminerà con la narrazione della storia del vessillo, grazie alle ricerche della professoressa Gabriella Giampietri, che ha studiato i verbali originali dell’associazione, risalente alla fine dell’Ottocento.

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Prof.ssa Gabriella Giampietri ricercatrice storia Santo Stefano

Secondo le ricerche della professoressa Giampietri, emerge – detto in estrema sintesi – che l’Unione Fraterna Mutuo Soccorso di Santo Stefano, fondata il 1° maggio 1891, aveva l’obiettivo di promuovere valori di solidarietà e appartenenza attraverso un simbolo condiviso.

Da qui l’idea di un vessillo: un drappo di seta gialla, con l’immagine di due mani che si stringono, simbolo di fratellanza, e la scritta “Unione Fraterna di S. Stefano Magra”. Il vessillo, confezionato da una ditta di Milano, ha rappresentato da subito un emblema dell’associazione e del paese.

E ancora. Nel corso degli anni, il vessillo venne impiegato in molteplici occasioni, tra cui i cortei funebri in onore dei soci scomparsi. All’inizio del Novecento, si cercò una sede dove poterlo custodire, poiché fino ad allora le riunioni dell’associazione avvenivano in abitazioni private. 

Infine, nel 1913, grazie alla donazione di un terreno da parte del matematico santostefanese Cesare Arzelà, fu possibile inaugurare l’attuale sede sociale.

Redazione
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