Dopo l’appello al Prefetto per l’assenza del segnale relativo alla telefonia mobile, il comune di Tresana ha incontrato i principali gestori del settore, per chiedere interventi urgenti.
“E’ giusto chiarire – afferma il sindaco di Tresana Matteo Mastrini – che si tratta di una richiesta anzitutto legata alla necessità di garantire l’emergenza urgenza nelle aree periferiche e marginali come la nostra, considerate, dai gestori della telefonia mobile, a fallimento di mercato. Al nostro disagio, certificato da Regione e Ministero, si aggiunge lo scarso interesse economico per gli investitori, ai quali chiediamo invece interventi di utilità sociale. Si è trattato di incontri proficui, ai quali sono seguiti alcuni progetti per l’installazione di tre antenne, che speriamo vedano la luce nei prossimi mesi”.
Un percorso, quello del comune di Tresana, necessario in attesa delle risposte di Regione Toscana e Ministero dello Sviluppo Economico. In conformità con il Piano Nazionale Banda Larga, la Regione in collaborazione con il Ministero, sta attuando due tipologie di intervento per raggiungere gli obiettivi definiti dalla strategia Europa 2020 e dell’Agenda Digitale Europea. Con il modello A si finanzia la realizzazione, nelle aree prive di connessioni in banda larga, delle infrastrutture passive di proprietà pubblica che ospitano fibra ottica, con il modello B, si cofinanzia direttamente il progetto di investimento effettuato dall’operatore affinché questi possa offrire servizi a banda larga nei territori in digital divide. La realizzazione del modello A è in corso e prevede il collegamento in fibra ottica di 239 centrali telefoniche.
Per quanto riguarda l’attuazione del modello B a seguito di un accordo con il MISE, Infratel ha bandito una gara che è stata aggiudicata a Telecom Italia Spa, che, a fronte di un investimento pubblico di 17,3 milioni di euro (di cui 7,4 milioni di cofinanziamento della Regione) investirà ulteriori 16,5 milioni di euro sul territorio per un totale di 33,8 milioni di euro complessivi. Telecom Italia dovrà a posare circa 200 km di fibra ottica offrendo il servizio in 1251 frazioni/località ad oggi sprovviste, comprensive di eventuali case sparse, individuate su 190 comuni toscani. Saranno effettuati tre tipi di interventi: un ammodernamento degli impianti già esistenti, l’installazione di nuovi apparati stradali ad ingombro ridotto, e scavi per la posa di fibra ottica che saranno effettuati con tecnologie innovative a minimo impatto ambientale. Questo con l’obiettivo dell’azzeramento del digital divide, ancora esistente in alcune zone della Toscana, attraverso l’offerta di un servizio caratterizzato da una velocità fino a 20Mbps che, nella metà delle zone individuate, sarà già in banda ultra-larga (potrà raggiungere i 30 Mbit/s ed oltre).
“Per quanto riguarda la Banda Ultra Larga, l’intervento per il comune di Tresana risulta in progettazione. Non possiamo però aspettare i tempi lunghi e la burocrazia perchè abbiamo bisogno, subito, di investimenti di utilità sociale da parte dei gestori. Capisco che commercialmente i territori montani non siano interessanti – conclude Mastrini – ma se si vuole veramente rappresentare un modello di efficienza nell’interesse degli utenti, non bastano le campagne pubblicitarie, servono le risposte concrete“.
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