Nella nottata di mercoledì, nelle acque del Rio Grande, un uomo assieme a due bambini di sette anni e un neonato di 10 mesi, salpano su di una zattera dalla riva messicana del fiume Rio per approdare a quella statunitense. Ma, come tutte le zattere, che qui i migranti usano per oltrepassare il confine, anche quella è instabile, precaria e non manovrabile. Come loro stessi, la zattera in balia delle acque, viene travolta dal fiume alto e veloce. Solo successivamente gli agenti trovano il corpicino morto del bimbo di 10 mesi, mentre si danno ancora per scomparsi l’uomo e i due bambini di sette anni, per cui si teme l’annegamento.
Secondo un agente, mercoledì sera un uomo aveva riferito ad una pattuglia che una zattera con nove persone si era rovesciata e che suo figlio e suo nipote erano stati spazzati via insieme ad un altro bimbo e ad un uomo. I poliziotti hanno sentito la moglie dell’uomo e suo figlio gridare nel buio e li hanno salvati sottraendoli all’acqua fangosa. Tratti in salvo, nelle vicinanze, anche un uomo e suo figlio di 13 anni. Solo successivamente, nella notte di ieri, gli agenti hanno trovato il corpicino del bimbo di 10 mesi.
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Diego Remaggi
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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