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Sciopero generale dell’11 ottobre: le motivazioni dei sindacati di base

Uni sciopero generale che coinvolgerà tutti i settori del lavoro dal pubblico al privato è stato indetto lunedì 11 ottobre a partire dalla mezzanotte e un minuto e durerà tutta la giornata.
A convocarlo sono stati i Cobas, Usb, Usi Cit e altri sindacati di base “Contro licenziamenti e macelleria sociale l’intero sindacalismo di base si unisce e proclama uno sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata” come si legge in una nota.


Previsti disagi in vari settori, tra cui i trasporti, la scuola e al sanità.
“Migliaia di licenziamenti alla Whirlpool, Fedex, Gkn, Gianetti, Logista, Alitalia, Unes, Teva, ecc.: sono solo la punta di un iceberg che vede uno stillicidio di licenziamenti individuali e l’assunzione di lavoratori interinali o a termine, ricattabili e senza diritti, mentre si prepara un’altra ondata con la fine della Cig/Fis Covid in diversi settori a fine ottobre”. Scrivono i sindacati che hanno proclamato lo sciopero nazionale.


“L’inflazione è ripartita – proseguono – e sta per subire un’accelerata con il rincaro di luce e gas, e taglia il potere d’acquisto dei salari, già ridotto dal mancato rinnovo dei contratti o dalle svendite contrattuali.
Sempre più aziende tagliano i salari subappaltando parte dei dipendenti a cooperative che applicano contratti pirata a 5 – 6 euro lordi l’ora (alcuni firmati dai confederali), o al massimo il Multiservizi a meno di 7,1 lorde all’ora!
Governo e Confindustria preparano un nuovo ‘Patto’ con Cgil-Cisl-Uil dal quale i lavoratori hanno tutto da temere, visti i precedenti: hanno concordato lo sblocco dei licenziamenti, e ora firmano ancora più precarietà e lavoro interinale negli accordi “pilota” con Fedex e Dhl, dopo che i decreti covid hanno abolito i vincoli per i rinnovi dei contratti a tempo determinato.
I padroni intascano aumenti dei profitti e applaudono Draghi che utilizza il green pass per aprire tutto, dalle scuole ai cinema ai treni e bus senza aver fatto nulla in un anno e mezzo per ridurre l’affollamento, e abbandonando il rispetto delle misure anti-contagio.
La ripresa dei profitti per loro val bene migliaia di morti in più – non solo di covid: 772 i morti sul lavoro in 8 mesi!”.


E tra le altre cose chiedono:
· No ai licenziamenti! Unire le lotte delle aziende che licenziano, insieme a occupati e disoccupati!
· Ridurre l’orario a parità di salario per lavorare meno, lavorare tutti!
· Abolizione del Jobs Act e delle norme che estendono lavoro precario a termine, interinale!
· Forti aumenti salariali, salario medio garantito a occupati e disoccupati: nessuno deve lavorare per meno di 10 euro l’ora x 14mensilità! Basta contratti-svendita, che siano “pirati” o confederali!
· Detassazione del salario medio, patrimoniale del 10% sul 10% più ricco! Sanità pubblica, universale, gratuita, per la prevenzione sul territorio! No spese militari!
· Tamponi gratuiti e tracciamento di massa + protezione e distanziamento per estirpare il covid-19! Contrastiamo l’azione di divisione dei lavoratori perseguita dal governo per conto dei padroni con il green pass per sgravarsi di ogni minimo obbligo in tema di sicurezza sul lavoro e trasformare il covid in un problema individuale del singolo che deve pagare con una parte del proprio salario.
· Lottiamo anche per un mondo migliore, contro l’oppressione di genere in ogni sua forma, contro inquinamento, nocività e devastazione ambientale, non per il business della “green economy”!
· Parità di diritti agli immigrati, abolizione dei decreti sicurezza!
· Libertà di organizzazione, manifestazione e sciopero! Rappresentanze democratiche per i lavoratori, no al monopolio di Cgil, Cisl e Uil! Dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli.

Redazione
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