7 Novembre 2024, giovedì

Sciopero Fisi contro il green pass: possibili disagi nella sanità dal 15 al 20 ottobre

È stato proclamato uno sciopero ad oltranza da venerdì 15 ottobre a mercoledì 20 ottobre 2021, indetto dall’Associazione sindacale Fisi (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali). Lo sciopero ha portata nazionale e coinvolgerà più settori, pubblici e privati, con possibili ripercussioni anche sui servizi esternalizzati o in appalto.

Le motivazioni dello sciopero si legge in una nota del sindacato sono legate all’obbligo del green pass. “Molti operatori sanitari o di interesse sanitario – ma anche chi non appartenendo a queste categorie non sarebbe obbligato per legge alla pratica vaccinale – sono stati sospesi dal lavoro e dalla retribuzione per non aver accettato di sottoporsi ad essa subendo di fatti un ricatto – afferma la Fisi – A molti operatori che si sono sottoposti alla pratica vaccinale, inoltre, il cosiddetto ‘consenso informato’ è stato estorto in realtà con la minaccia di sospensioni dal servizio e dalla retribuzione, il che è certo segno di mancanza di salute democratica. Intense sono le pressioni del Governo sui media e la censura avverso il dissenso. La libertà di stampa e di confronto è del tutto impossibile, ogni comunicato effettuato da scienziati o esperti non allineati, viene sistematicamente ignorato ed è negato ogni confronto”.

L’Azienda Toscana Asl nord ovest – che ha reso noto lo sciopero a livello locale – in una nota si scusa anticipatamente con i propri utenti per eventuali disagi nell’erogazione dei servizi sanitari (esami, ambulatori ecc) e amministrativi (prenotazione esami, accettazione ecc) che si dovessero manifestare a livello sia territoriale che ospedaliero.

Come previsto dalla normativa vigente, saranno comunque garantiti tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore della Sanità e, per quanto riguarda le attività connesse all’assistenza diretta ai degenti, sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili.

I “servizi minimi essenziali” comprendono:

– il Pronto Soccorso e servizi afferenti legati a problematiche non-differibili della salute dei cittadini ricoverati (turni dei reparti) e non. Di conseguenza anche il personale tecnico per la preparazione dei pasti e degli altri servizi di base;
– servizi di assistenza domiciliare;
– attività di prevenzione urgente (alimenti, bevande, etc..);
– vigilanza veterinaria;
– attività di protezione civile;
– attività connesse funzionalità centrali termoidrauliche e impianti tecnologici;
– vari.

Redazione
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