Una vicenda che inizia un anno fa e che, secondo Giorgio Santi, assessore nella giunta precedente e adesso consigliere di opposizione in consiglio comunale ha finito per danneggiare la propria immagine come una macchina del fango.
“È stato accolto il mio ricorso contro l’ingiunzione fiscale con cui il Comune pretendeva da me somme non dovute – dice Santi -. Si tratta della “triste” vicenda del telefono cellulare che mi era stato dato in dotazione quando ero assessore. Non ero stato io a chiederlo”.
“Mi venne consegnato, secondo una prassi che il Sindaco seguiva con tutti gli assessori e con alcuni consiglieri. Poi ho fatto le mie scelte, che rivendico con orgoglio, e sono arrivate le “ritorsioni”.
La vicenda che si è conclusa nei giorni scorsi ha inizio però circa un anno fa: “A giugno 2022 ho perso per caso, senza colpa alcuna, quel telefono cellulare – precisa il consigliere -. L’ho immediatamente comunicato all’Amministrazione Comunale di Mulazzo. Era già capitato ad altri assessori nel corso degli anni; eppure mai nessuno ha pagato un euro. Invece a me è stato chiesto immediatamente, in modo pressante, con atti firmati da Claudio Novoa in persona, di restituire il telefono (ben sapendo che lo avevo smarrito) o di pagarlo. Pur non essendo tenuto a farlo, poiché non esiste nel comune di Mulazzo un regolamento di utilizzo e comportamento per gli apparecchi telefonici per consiglieri e funzioni, per il senso di responsabilità con cui ho sempre operato, ho pagato esattamente la somma corrispondente al valore del telefono”.
Giorgio Santi evidenzia di aver pagato al Comune di Mulazzo, per un telefono con due anni di utilizzo: 550,05 euro.
Nonostante ciò l’Amministrazione non si è fermata e ha continuato a “pressarlo” sostenendo che quanto da lui versato non fosse sufficiente e, “senza dare alcuna motivazione, ha insistito per farmi pagare un’ulteriore somma di 436,95 euro”.
A questo punto Santi chiede incontri per poter chiarire la situazione.
“Nulla. L’Amministrazione ha scelto di andare avanti con arroganza e superficialità. E mi sono visto notificare un’ingiunzione fiscale. Il Comune ha usato un potere e uno strumento del tutto impropri e fuori luogo, al solo fine di colpirmi. In concreto, sono stato messo di fronte a due secche alternative: pagare una somma ingiusta e non dovuta o dover affrontare un processo”.
Secondo l’ex assessore “L’Amministrazione ha “abusato” di un proprio potere, scagliandosi contro un consigliere di opposizione, un comune cittadino”.
“Non eravamo certo sullo stesso piano – sottolinea Santi -: da una parte c’era il Comune, che ha usato illegittimamente uno strumento pensato per recuperare tributi non pagati, solo per fare un esempio, e che porta diritto verso il pignoramento; dall’altra parte un cittadino, consigliere comunale, costretto a difendersi da un abuso e una chiara ingiustizia”.
“La sentenza (che ha confermato la correttezza nell’uso del telefono da parte di Santi e la non sussistenza della richiesta di altre ingiunzioni ndr.) è la giusta conclusione di questa triste vicenda e mette ben a fuoco l’uso sbagliato e sviato del potere da parte dell’Amministrazione. È ora di smetterla con questi metodi, – conclude a gran voce Santi – è ora di smetterla di usare il Comune per le proprie piccole guerre personali”.
“I cittadini devono sapere che risorse, tempo e uffici del Comune di Mulazzo sono stati usati e impegnati in questo modo”.