22 Novembre 2024, venerdì

Sanità: più 94 tra infermieri, oss e ostetriche per i servizi aggiuntivi in epoca Covid

L’Azienda Usl Toscana nord ovest annuncia la possibilità che dopo l’apertura di attività legate all’emergenza Covid – che hanno visto in tutto l’ambito territoriale di Apuane e Lunigiana servizi aggiuntivi e innovativi rispetto a tre anni fa – il personale di 61 nuovi infermieri, 30 oss e 3 ostetriche potrà andare a rafforzare altri settori di routine della sanità locale.

“Fortunatamente – spiegano dalla Asl – assistiamo anche a una de-escalation sul fronte assistenziale Covid, che permetterà a breve di ridurre in queste aree la presenza di personale specificatamente dedicato, andando  a rinforzare altri settori, anche per permettere la ripresa delle attività routinarie dopo il periodo estivo.

La Direzione aziendale, insieme al Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche, è quindi impegnata quotidianamente a verificare i carichi assistenziali, i flussi dei degenti e delle attività nei vari reparti di degenza e servizi per fornire in tempo reale le risposte assistenziali più congrue.

Questo anche per rassicurare la cittadinanza sulla volontà dell’Azienda di rispondere in maniera adeguata alle attuali esigenze, nonostante le ormai note difficoltà a reperire personale.

Quello che colpisce, nel confronto tra il 31 dicembre 2019 (epoca pre-Covid) e il 2022, è il personale infermieristico impiegato in attività nuove o potenziate.

In particolare nella Zona Apuane l’impiego di personale per nuove attività o potenziamento di altre già presenti ha riguardato 50 infermieri, 25 OSS e 3 ostetriche. Hanno garantito azioni legate al Covid (come l’apertura delle cure intermedie, l’istituzione del check point all’ingresso dell’ospedale Apuane e  il supporto alle USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziale),  ma anche altre non legate direttamente alla pandemia (ad esempio il potenziamento della programmazione chirurgica e quello dell’infermieristica di famiglia).

Nello specifico della Zona Lunigiana, invece, il personale impiegato per nuovi servizi è rappresentato da 11 infermieri 5 OSS. Anche in questo caso si sono occupati sia di servizi Covid  (come il supporto alle USCA e l’istituzione dei check point all’ingresso degli ospedali di Pontremoli e Fivizzano) che no Covid (ad esempio il  potenziamento di Acot e attività di prevenzione)”.

“Questi dati – evidenzia il direttore del Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche Andrea Lenzini – confermano che in questi tre anni è cambiato in maniera sostanziale il nostro modo di fare sanità.

La pandemia e tutti gli aspetti correlati a questo periodo complesso e senza precedenti nella nostra storia sanitaria hanno reso necessario aprire nuovi servizi e/o potenziare e/o adeguare alle esigenze del momento alcune attività già esistenti.

E’ stato uno sforzo incredibile per tutto il nostro personale, che in certi casi è stato chiamato a modificare le sue abitudini lavorative e i suoi comportamenti quotidiani. La risposta degli operatori è stata però straordinaria e vorrei ringraziarli tutti, ad uno ad uno, per quello che hanno fatto nel periodo di picco pandemico ma anche per quello che stanno facendo oggi, nella gestione dell’attuale fase di regressione del virus e della progressiva ripresa dell’attività sanitaria.

Con la Direzione aziendale stiamo monitorando la situazione per garantire in ogni territorio organici in grado di sopportare la forte pressione sui servizi.

L’attivazione di molti servizi aggiuntivi e l’acquisizione di nuovo personale sono serviti a fornire delle risposte concrete in un momento di grande difficoltà.

Se i dati sulla pandemia, come ci auguriamo, continueranno a diminuire, alcuni di questi operatori potranno essere impiegati in settori più tradizionali  in maniera da consolidare il personale nei reparti ospedalieri e sul territorio”.

Redazione
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