“Sono la sindaca di una grande città, non certo una categoria da proteggere, ma ogni giorno sui miei social ricevo insulti da uomini con profili completi di nomi, cognomi e magari foto con i loro bambini. Mi scrivono “sei una puttana”, perché a una donna si dice “sei una puttana”, non “sei un’incapace”. Mi invitano a “prendere del belino” o commentano “si vede che suona il flauto” sotto una notizia legata al teatro Carlo Felice. Durante la campagna elettorale, hanno usato le mie foto in bikini. Se pensate che in questa società non serva un’educazione sessuale e affettiva, siete molto lontani dalla realtà”.
Lo ha dichiarato oggi in consiglio comunale la sindaca di Genova Silvia Salis, intervenendo al termine della discussione su un documento presentato da Avs a difesa dell’educazione sessuale nelle scuole e contro l’emendamento della Lega al disegno di legge sul consenso informato in ambito scolastico, che di fatto vieterebbe di trattare questi argomenti alle scuole elementari e medie.
Salis ha ricordato che un anno fa, quando al governo comunale c’era il centrodestra, era stata approvata una mozione a sostegno dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. In un mondo ipersessualizzato e dove i femminicidi aumentano, l’educazione sessuale e affettiva, con personale formato nei centri antiviolenza, è necessaria. La violenza non è solo fisica, ma anche verbale.
Durante la discussione dell’articolo 55 in aula, prima della sindaca, è intervenuto anche il centrodestra. “Questo tema non può essere oggetto di strumentalizzazione politica o di propaganda contro il governo,” ha detto il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi. “Dire che la mancanza di educazione sessuale nelle scuole è la causa principale dei femminicidi è riduttiva e non trova conforto nella letteratura scientifica.” Piciocchi ha aggiunto: “Il ruolo della scuola è importante, ma serve responsabilizzare le famiglie nell’accompagnamento dei giovani nella crescita affettiva. Se si parla di educazione sessuo-affettiva nelle scuole, bisogna chiedersi: con quali contenuti? Con quali formatori? Al centro deve esserci innanzitutto la centralità della figura umana”.
