Sono aperte le iscrizioni al primo weekend d’incontri-studio ideato e organizzato a Sarzana sabato 21 e domenica 22 marzo da Spazi Fotografici nel contesto del più ampio ciclo di ricerca a cura di Marco Signorini. “Rivoluzione possibile. Gli anni Novanta della fotografia italiana” sarà il macro- tema preso in oggetto e indagato dai partecipanti in una mini-residenza, presso Tenuta La Ghiaia, di due giorni, con la guida del curatore Marco Signorini e di altri protagonisti del tempo come Roberta Valtorta e Olivo Barbieri.
L’intenzione è quella di esplorare, mettere in discussione, “riscrivere” quel che è stato e non è stato nell’ambito della fotografia, in Italia, in quel periodo, verso direzioni esplorate e non della ricerca e dello studio, come delle possibilità attraversate – o meno – da quella cultura visiva che tanto ha segnato – e influenzato – immagini, sguardo e relazione (di ghirriana memoria) col mondo. Spazi Fotografici, da qui, intende creare uno spazio – anche fisico – di approfondimento e pensiero critico e, in parallelo, un gruppo di lavoro per un progetto formativo e produttivo di ampio respiro e lungo periodo: “Vogliamo coinvolgere artisti, fotografi, professionisti, addetti ai lavori, studiosi e studenti interessati all’argomento in un percorso che possa offrire opportunità e nuove strade per il ragionamento”. Il tutto nello splendido contesto del resort scelto, vicino al centro storico, location ideale per la costruzione di un ambiente di lavoro e confronto, dal quale emergeranno contributi (testuali, ma non solo), primo nucleo di questo nuovo programma di studio.
Nella proposta è compresa, inoltre, una cena-conversazione con i protagonisti, il curatore, lo staff di Spazi Fotografici e il gruppo per proseguire, insieme ad altri ospiti (a sorpresa), la discussione “con le gambe sotto il tavolo”. Un nuovo approccio alla fotografia è possibile e il polo sarzanese inizia da questo. Se sarà rivoluzionario, anche ed almeno nei confronti di quel che sarà preso in oggetto, lo scopriremo. I posti sono limitati e le iscrizioni chiudono il 15 marzo. Per informazioni: 3662075313 / info@spazifotografici.it (anticipazioni al sito, oltre che via Instagram e Facebook).
L’intenzione è quella di esplorare, mettere in discussione, “riscrivere” quel che è stato e non è stato nell’ambito della fotografia, in Italia, in quel periodo, verso direzioni esplorate e non della ricerca e dello studio, come delle possibilità attraversate – o meno – da quella cultura visiva che tanto ha segnato – e influenzato – immagini, sguardo e relazione (di ghirriana memoria) col mondo. Spazi Fotografici, da qui, intende creare uno spazio – anche fisico – di approfondimento e pensiero critico e, in parallelo, un gruppo di lavoro per un progetto formativo e produttivo di ampio respiro e lungo periodo: “Vogliamo coinvolgere artisti, fotografi, professionisti, addetti ai lavori, studiosi e studenti interessati all’argomento in un percorso che possa offrire opportunità e nuove strade per il ragionamento”. Il tutto nello splendido contesto del resort scelto, vicino al centro storico, location ideale per la costruzione di un ambiente di lavoro e confronto, dal quale emergeranno contributi (testuali, ma non solo), primo nucleo di questo nuovo programma di studio.
Nella proposta è compresa, inoltre, una cena-conversazione con i protagonisti, il curatore, lo staff di Spazi Fotografici e il gruppo per proseguire, insieme ad altri ospiti (a sorpresa), la discussione “con le gambe sotto il tavolo”. Un nuovo approccio alla fotografia è possibile e il polo sarzanese inizia da questo. Se sarà rivoluzionario, anche ed almeno nei confronti di quel che sarà preso in oggetto, lo scopriremo. I posti sono limitati e le iscrizioni chiudono il 15 marzo. Per informazioni: 3662075313 / info@spazifotografici.it (anticipazioni al sito, oltre che via Instagram e Facebook).