Tribunale di Massa aperto a tre testimoni che avrebbero avuto rapporti con l’ormai noto “Don Euro”, al secolo Luca Morini, ex parroco della diocesi di Massa Carrara. Il processo a suo carico lo vede imputato dei reati di estorsione, autoriciclaggio, detenzione di droga e sostituzione di persona è ripartito da capo dopo che uno dei giudici ha lasciato il collegio.
“Ci conoscemmo in una chat di incontri – ha detto un testimone -, mi disse che era un cardiochirurgo, mi descriveva le operazioni a cuore aperto che eseguiva”.
“Avevo 21 anni e volevo approfittare di quella frequentazione”, ha dichiarato un altro testimone, “Non mi pagava per fare sesso con lui, ma mi faceva molti regali, mi mantenne agli studi universitari”.
“Voleva sempre sniffare cocaina – ha detto il terzo testimone -, la cercava in ogni posto dove andavamo ed io che non mi sono mai drogato ho interrotto la nostra frequentazione per questa dipendenza”.
In aula è stato ascoltato anche don Guido Ceci, in qualità di direttore dell’ufficio amministrativo della diocesi di Massa Carrara. “Facemmo ispezioni nelle sue parrocchie – ha detto -i registri erano tutti bianchi, alla Chiesa non dava niente”.
Ripartito il processo a "Don Euro", un testimone: "Voleva sempre sniffare cocaina"
Diego Remaggi
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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