Riceviamo e pubblichiamo
Ci rivolgiamo direttamente alle e agli studenti della nostra provincia invitandoli a partecipare massicciamente allo sciopero contro il Pcto (ex alternanza scuola lavoro) che si terrà venerdì prossimo.
Lo facciamo perché la questione li e le riguarda ora e in futuro, e perché uno degli insegnamenti che emergono dalla tragica morte di Lorenzo Parelli è che lo sfruttamento e il rischio della vita si combattono con la lotta e la mobilitazione. La morte di Lorenzo ha reso chiaro a tutte e tutti, studenti compresi che nessuno ti regala niente e sapere di avere ragione non è sufficiente per cambiare di per sé le cose!
C’è bisogno di un cambio radicale che consenta di dare loro un futuro e non mettere a rischio la loro stessa vita, le e gli studenti lo devono pretendere. E così i loro genitori, i lavoratori, i sindacati, la società intera, che speriamo quindi solidarizzi e partecipi allo sciopero. Non spendiamo invece molte parole per buona parte della politica e delle istituzioni. Per quelle locali silenti, per il ministro Orlando, con i suoi interventi che auspicano compassionalmente qualcosina come se al governo ci siano e ci siano stati altri – che hanno consapevolmente scelto di competere al massimo ribasso sotto ogni punto di vista, a cominciare dai legge 107, la cosiddetta buona scuola, che ha reso obbligatoria l’alternanza scuola lavoro con un numero spropositato di ore, che ha istituzionalizzato la barbarie di cui è stato vittima Lorenzo.
Ai/alle giovani democratici, che da novelli bizantini solidarizzano ma non aderiscono allo sciopero, e che addirittura definiscono i loro coetanei “risorse umane” limitandosi poi a chiedere miglioramenti e non osando pretendere dei cambiamenti veri, chiediamo come possano chiedere tutele affinché la risorsa umana non muoia e continui a lavorare gratis e alle condizioni dei padroni.
Lorenzo quindi era una risorsa non andata a buon fine secondo i dettami della barbarie produttiva? Va tutelata la persona e il suo diritto a stare a scuola e non in un cantiere ad apprendere come farsi sfruttare, oppure va tutelata – come paiono dire – la sua incolumità perché possa produrre effettivamente un guadagno? Vorremmo aprire un bel dibattito con loro, e richiamarli almeno alla responsabilità di una scelta. Anche di fronte al loro governo, che ha per lo meno permesso le cariche e le manganellate agli studenti in manifestazione, nei giorni scorsi. Fatti di cui in un paese civile si chiederebbe immediato accertamento delle responsabilità, anche politiche! A meno di non ammettere la liceità della repressione, mentre per giunta in altri casi – vedi l’assalto alla sede nazionale della CGIL – si è lasciato fare.
La verità è che la scuola dovrebbe essere un’altra cosa, cioè formare culturalmente i e le giovani per dare un futuro consapevole a loro e all’intero paese. Così invece si alimenta la farsa che serve a produrre precarietà e accettazione dello status quo, e siamo giunti alla tragedia. Quindi l’alternanza scuola lavoro va abolita, e si deve investire sulla scuola in ogni suo aspetto. Cosa che negli ultimi trent’anni non è avvenuto, nemmeno in tempo di pandemia. Rivolgendoci infine alle e agli studenti diciamo loro di lottare per pretendere un futuro dignitoso, e soprattutto un futuro che sia da loro scelto e determinato.
Noi saremo al loro fianco, come siamo sempre stati. Quindi tutte e tutti allo sciopero, e non solo gli studenti, ma tutti coloro che pensano alle prossime generazioni, e non ai desiderata predatori di Confindustria.
Partito della Rifondazione Comunista Massa Carrara