A urne chiuse, i primi dati sull’affluenza ai referendum indicano una partecipazione nazionale intorno al 30%. Lo segnala il sito del Viminale, che ha esaminato finora 50.780 sezioni su un totale di 61.591. I seggi sono rimasti aperti fino alle ore 15 di oggi, ma il quorum del 50% più uno, necessario per convalidare la consultazione, sembra lontano anni luce. Quattro quesiti, proposti dalla Cgil, vertevano sul mondo del lavoro; il quinto, sulla cittadinanza, era promosso da un Comitato composto da diverse associazioni e guidato da Riccardo Magi, Sonny Olumati e Deepika Salhan.
Nelle stesse giornate si è votato anche per le amministrative in Sardegna (7 comuni, incluso Nuoro) e per i ballottaggi delle comunali in 13 centri – tra cui Taranto e Matera – dove il sindaco non era stato eletto al primo turno il 25-26 maggio. In Sardegna l’affluenza si è attestata intorno al 60%, mentre nei comuni interessati dal ballottaggio è stata circa del 51%.
Referendum: affluenza sotto il 30%
Secondo i dati provvisori, la partecipazione ai cinque quesiti referendari si aggira sul 30%, con picchi in regioni come Toscana ed Emilia-Romagna e minimi storici in Calabria, Sicilia e Trentino-Alto Adige.
Essendo referendum abrogativi, il raggiungimento del quorum era cruciale: senza almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto, le consultazioni non sono valide. Gli elettori chiamati alle urne erano complessivamente 51.303.216, di cui oltre cinque milioni residenti all’estero.