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Provincia, l'allarme di Confartigianato: "Imprese paralizzate dai troppi controlli"

Il presidente di Confartigianato Massa Carrara, Sergio Chericoni: "Le verifiche sono giuste ma bisogna snellire il corpo normativo e renderlo più comprensibile. Troppe leggi in contrasto fra loro"

“Snellire il corpo normativo, renderlo meno caotico e più comprensibile altrimenti le aziende rischiano la paralisi operativa: i controlli servono ma 122 all’anno da 19 diversi Enti pubblici, con risultati spesso contrastanti fra loro, sono un’aberrazione tutta italiana”.

Insomma, non c’è solo la burocrazia spicciola, quella delle pratiche d’ufficio, a congelare lo spirito d’iniziativa soprattutto delle piccole e medie imprese: un’altra spada di Damocle che pende sulla testa di ogni imprenditore ormai da troppi anni è la schizofrenia dei controlli e lo mette bene in luce, numeri alla mano, il presidente di Confartigianato Massa Carrara, Sergio Chericoni: “Le imprese sono vessate da verifiche di ogni sorta. Praticamente uno ogni tre giorni, se si lavorasse anche la domenica. Mettiamoli tutti in fila: Inps, Inail, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Guardia di Finanza, Aziende e unità sanitarie locali, Vigili del fuoco, Camere di commercio, Autorità garante della Privacy, Carabinieri forestali… Sono, potenzialmente, 122 controlli all’anno. Divisi per ambito, l’area più a rischio, giustamente, è quella dell’ambiente e della sicurezza nei luoghi di lavoro interessata da 60 possibili controlli; seguono l’area Fisco, l’area lavoro e il settore amministrativo con rispettivamente 30, 21 ed 11 potenziali verifiche. Tutte giuste e doverose, a cui nessuna azienda seria vuole sottrarsi, è ovvio. Ma sono effettivamente troppi. Senza contare che si basano su una miriade di norme intricate, a volte incomprensibili, interpretabili e spesso in contraddizione fra loro”.

La sensazione è quella di sentirsi accerchiati e soffocati: “Qualsiasi imprenditore, soprattutto se piccolo, vive il possibile controllo come un incubo che rischia di gettare nel panico chiunque. Per superare questa situazione – prosegue il presidente Chericoni – è auspicabile al più presto la riduzione del quadro normativo generale, rendendo altresì più semplici e comprensibili le leggi, i decreti, le ordinanze, le circolari ed i regolamenti attuativi. Nonostante gli annunci e le promesse sbandierate  da tutti gli esecutivi che hanno governato il Paese negli ultimi 10 anni  – conclude il presidente di Confartigianato – il numero complessivo dei potenziali controlli è rimasto pressoché lo stesso e la complessità del quadro rappresentato costituisce  un enorme ostacolo anche per gli stessi uffici pubblici  per primi chiamati a studiare ed applicare sempre più norme eccessivamente complesse e spesso inutili, impedendo di fatto di liberare tantissime energie e risorse nel Paese che sarebbero utili invece ad aiutare  le imprese e a creare posti di lavoro”.

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