Il Premio Montale Fuori di casa, in occasione dell’avvicinarsi della Giornata Mondiale della Poesia desidera ricordare che per il 21 marzo era stata preventivata a Madrid, presso il Circulo de Bellas Artes diretto dal professor Valerio Rocco Lozano, la premiazione del poeta spagnolo Luis García Montero. La cerimonia è rimandata al 3 settembre per l’impossibilitò di viaggiare dovuta al Coronavirus.
La presidente del Premio Adriana Beverini spiega che quest’anno, in un momento in cui tutto il mondo sta soffrendo a causa di questa grave pandemia, la volontà è che il premio per la sezione Europa venga assegnato al grande poeta andaluso che nella sua vita e nella sua poesia ha espresso la vicinanza alla gente semplice, al popolo, identificandosi in esso e nei suoi sentimenti . Con ciò Beverini intende anche sottolineare l’importanza che, nella vita di ognuno di noi, specialmente nei momenti più difficili, può avere la Poesia.
Luis García Montero, al quale avrebbe dovuto essere assegnato il Premio Montale Fuori di casa è uno dei più noti poeti andalusi contemporanei è la voce più popolare e significativa dell’attuale panorama letterario spagnolo. Egli è il rappresentante di primo piano della cosiddetta “Poesia dell’esperienza” che si propone di lavorare sugli oggetti e i rituali della vita quotidiana, utilizzando il linguaggio come uno strumento di conoscenza della realtà.
Nella sua lirica il Poeta si confonde con le persone che vivono negli scenari urbani nei quali egli stesso vive, condividendo con loro i propri sentimenti, le preoccupazioni soggettive e immergendosi nei dolori collettivi.
Il Premio Montale Fuori di casa è nato nel 1996 per celebrare non solo il grande poeta universalmente noto, ma anche il saggista, lo scrittore, il critico d’arte e musicale, il giornalista del Corriere della Sera.
“Questa luna tranquilla, / questo lieve rumore di città notturne, / un tavolo senza orario / e diversi veri amici. / I miei amici scrivono, compongono canzoni, dipingono. / La notte e l’allegria sono parole. / L’alcool, la lealtà, l’irriverenza, / la libertà, la storia, sono sempre parole, / soltanto parole. / Ma io non dimentico / che la lingua è la patria del poeta”.