Si è concluso positivamente l’incontro di Roma organizzato da Poste Italiane per affrontare i problemi degli uffici postali dei piccoli comuni.
All’incontro hanno partecipato alcuni sindaci della Lunigiana, fra cui Matteo Mastrini, sindaco di Tresana, che ha portato una relazione predisposta dall’Associazione Lunigiana Libera.
“Il problema più sentito, sul territorio, è quello relativo alla distribuzione: si sono ripetuti casi di bollette non consegnate, distacchi e sanzioni, senza che l’utente fosse fosse colpevole. L’elemento nuovo, rispetto a questo problema, è la possibilità che non sia stata Poste Italiane ad occuparsi della distribuzione. I gestori dell’energia ed altri soggetti privati possono infatti affidarsi ad altre società di distribuzione: in questi casi occorre verificare chi si sia occupato del servizio e possiamo farlo insieme, rivolgendoci all’Ufficio che Poste Italiane ha predisposto per i piccoli comuni”.
Sono invece molteplici gli investimenti che nei prossimi mesi saranno messi in atto: “L’Amministratore Delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante ha rappresentato una situazione rispetto alla quale non ci sarebbero problemi economici ad investire nei piccoli comuni. Sta a noi ora presentare le richieste per i nostri Uffici Postali”.
In passato si era parlato anche della chiusura degli Uffici Postali periferici, ma l’impegno assunto da Poste va nella direzione diametralmente opposta: “Nessun Ufficio Postale sarà chiuso“.
Ancora più interessanti le novità: “Anche i paesi sprovvisti di Ufficio Postale, se richiesto, potranno avere a disposizione un Postamat. Inoltre in tutti gli Uffici Postali saranno abbattute le barriere architettoniche, tutti gli Uffici Postali che ne avranno bisogno saranno ristrutturati, saranno installate nuove cassette postali smart in grado di fornire informazioni”.
Per quanto riguarda la sicurezza: “Verranno installati sistemi di videosorveglianza e negli Uffici Postali sarà possibile accedere alla rete wi fi”.
Per i piccoli comuni, in difficoltà nello svolgere i servizi sarà prevista “la possibilità di avere il servizio tesoreria presso Poste Italiane, ma anche progetti immobiliari di solidarietà sociale, servizi di pagamento e Pos“.
Una visione nuova, più rivolta alla questione sociale che ai bilanci: “E’ quello che abbiamo sempre chiesto a Poste Italiane – conclude Mastrini – Se guardiamo ai numeri non saremo mai competitivi: quando questa logica è stata utilizzata per gli altri servizi, a partire dalla sanità, noi abbiamo sempre perso. L’Italia però non è fatta solo di città metropolitane, ma anche di borghi, che costituiscono la nostra identità e che soprattutto in estate si ripopolano. Se vogliamo che la gente torni qui dobbiamo continuare a chiedere investimenti. Ieri ci è stata fornita un’idea di Paese che condividiamo, nei quali i più deboli non sono sacrificati sull’altare dei bilanci e dei ricavi”.
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